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24 GIUGNO 2018
FVG. Riccardi: “Riallineare i conti è la nostra priorità”

E ancora, ricostituire l'organigramma nelle posizioni dirigenziali vacanti, rimotivare gli operatori della sanità, colmare i deficit tecnologici e ridare centralità ai distretti sanitari e ai Comuni nella gestione dei servizi socio-assistenziali. Questi i temi centrali per il vicepresidente e assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia.

Riequilibrare i conti, ricostituire l'organigramma nelle posizioni dirigenziali vacanti, rimotivare gli operatori della sanità, colmare i deficit tecnologici e ridare centralità ai distretti sanitari e ai Comuni nella gestione dei servizi socio-assistenziali. Sono questi i temi che il vicepresidente e assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, ha indicato come assi strategici dell'azione politica in materia sanitaria regionale, durante un confronto pubblico sul tema "Quali scelte per la sanità regionale" a Codroipo (Udine).

Il primo punto affrontato da Riccardi è "la necessità di riallineare i flussi delle entrate e della spesa a vent'anni dall'uscita del Fvg dal fondo sanitario nazionale e ricontrattare i patti finanziari con lo Stato, tenendo conto dell'evoluzione della spesa sanitaria". L'ascolto del territorio e degli operatori resta centrale nella visione di Riccardi - "ci prenderemo tutto il tempo che occorre" - ma restano urgenti alcuni interventi tra cui "la nomina dei direttori nelle
posizioni dirigenziali lasciate scoperte dalla precedente amministrazione regionale e il superamento della forte demotivazione che ho trovato negli operatori del settore a fronte di straordinarie professionalità di cui la sanità regionale dispone".

Riccardi ha inoltre rilevato "un grande ritardo rispetto alle capacità tecnologiche necessarie a garantire una sanità efficace". Quanto ai servizi territoriali, Riccardi ha ribadito che "l'integrazione socio - sanitaria è un valore che non può diventare un pezzo di potere" pertanto deve essere restituita "centralità ai direttori di distretto e ai Comuni, riportando le competenze socio assistenziali dalle Uti agli ambiti e ai distretti per garantire autonomia, strumenti e capacità di risposta". 

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