quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 07 SETTEMBRE 2018
Formazione medicina generale. È ufficiale: i bandi saranno riaperti. Annullato test del 25 settembre. Le Regioni cedono a pressing di Grillo e dei medici. Ma resta nodo risorse

Dopo le anticipazioni di ieri oggi il presidente della Conferenza delle Regioni ha scritto al Ministro Grillo mostrando l’intenzione di riaprire i bandi e quindi cancellare la data del test del 25 settembre. Ma ancora è da risolvere il nodo legato alle risorse per cui si renderà necessario un nuovo riparto “per la copertura dei costi organizzativi”. Bonaccini: “Presa d’atto delle indicazioni del Ministro per la riformulazione dei bandi”. LA LETTERA DELLE REGIONI

Le Regioni rompono gli indugi e dopo la riunione di ieri al Ministero della Salute oggi hanno scritto al Ministro della Salute, Giulia Grillo per informarla “della presa d’atto delle indicazioni del Ministro per la riformulazione dei bandi” (su cui le Regioni non erano d'accordo) resasi necessaria dopo la decisione presa nell’intesa sul riparto del Fsn 2018 di mettere in campo 860 borse più. Si avvia quindi, come già anticipato ieri, la procedura per la riapertura dei bandi e la cancellazione della data del 25 settembre, giorno in cui si sarebbero dovute svolgere le prove. Ora il Ministero della Salute pubblicherà un nuovo avviso in Gazzetta Ufficiale.
 
“Le Regioni – si legge in una nota - sono impegnate nella ricerca di soluzioni percorribili per utilizzare le quote vincolate agli obiettivi di Piano sanitario nazionale anno 2018, pari a 40 milioni di euro, per finanziare ulteriori borse di studio (triennio 2018-2021) del corso di formazione in medicina generale, in misura tale da raggiungere l’obiettivo di 2000 borse a livello nazionale”.
 
“La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – prosegue il comunicato - , prendendo atto delle indicazioni del Ministro per la riformulazione dei bandi, ha sottolineato - con una lettera inviata dal presidente Stefano Bonaccini allo stesso ministro Giulia Grillo - la necessità di ripartire i predetti 40 milioni di euro - nella prossima riunione della Conferenza Stato-Regioni, “in modo da rendere compatibile il raggiungimento delle 2.000 borse nazionali, con la copertura dei costi organizzativi e con il principio di utilizzo della totalità di tali fondi per corsi da avviarsi nell’annualità 2018”.
 
E sono proprio queste ultime righe a lasciare dei dubbi sul nodo risorse aggiuntive che le Regioni chiedono per l’organizzazione didattico-amministrativa dei corsi aggiuntivi: scenderà il numero delle borse aggiuntive? Si prenderanno le risorse dalle 58 borse per le specializzazioni? O altro? La questione sarà molto probabilmente affrontata la prossima settimana.
 
L.F.

© RIPRODUZIONE RISERVATA