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Giovedì 25 OTTOBRE 2018
Fight Club dei giovani a Piacenza. Ancona (Psicologi ER): “Esibizione della violenza per colmare vuoti di affetti e valori”

Il nuovo e preoccupante fenomeno delle risse in strada tra giovanissimi, scoppiato a Piacenza nelle ultime settimane, allarma l’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna. Per la presidente Anna Ancona, “problemi di questo tipo sono sintomatici di una intera costruzione sociale che in alcune sue parti è patologica e ha bisogno di uno sforzo dell'intera comunità per essere curata”. 

Risse organizzate sui social alle quali partecipano decine di ragazzini. Una specie di Fight Club nato a Piacenza e gestito, a quando sembra, da un quindicenne. Un nuovo e preoccupante che allarma l’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna.

“È innanzitutto di fondamentale importanza, per arginare il fenomeno, comprendere i meccanismi che vi sono alla base, per rispondere nel modo più adeguato”, afferma la presidente Anna Ancona. “Gli autori e spettatori dei combattimenti – spiega - sono probabilmente frustrati dall’assenza di valori e di legami affettivi significativi, per cui vivono sentimenti di vuoto che subiscono passivamente. Sono alla ricerca di qualcosa di eccezionale che possa suscitare stati di eccitazione, che li faccia sentire ‘vivi’, colmando quel senso di vuoto interiore e trasformando lo stato passivo in attivo”.

Per Ancona “spesso questi gesti rappresentano dei modi attraverso cui emergere oppure sono dei rituali interni al gruppo che vengono vissuti come fossero prove di coraggio, in cui l'atto deve essere plateale, ben visibile al gruppo o ai passanti, come dimostrato dal fatto che il tutto si sia svolto in pieno centro e non in un luogo 'nascosto': la visibilità è un elemento essenziale. L'esibizionismo si esprime poi anche attraverso i social network come Instagram, dove, ad esempio, uno dei ragazzi interrogati dai carabinieri - leggo sui giornali - aveva pubblicato la propria foto (rimossa poco dopo) sorridente davanti a un'auto delle forze dell'ordine”.

Per la presidente dell’’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna “più in generale, problemi di questo tipo sono sintomatici di una intera costruzione sociale che in alcune sue parti è patologica e ha bisogno di uno sforzo dell'intera comunità per essere curata”. 

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