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Martedì 04 DICEMBRE 2018
Raggiunto il traguardo dei 9.000 trapianti. Chiamparino e Saitta: “La Regione è tra le migliori realtà a livello nazionale ed europeo”

Complessivamente sono stati effettuati 4.856 trapianti di rene, 3.133 di fegato, 664 di cuore, 339 di polmone e 8 di pancreas. I dati di riuscita dei trapianti indicano in maniera evidente che essi rappresentano a oggi la terapia che consente ai pazienti la miglior prospettiva di vita. 

Sono stati raggiunti i 9000 trapianti in Piemonte. L’ultimo, il 9000, è stato un trapianto di fegato, effettuato con successo il 30 novembre, presso l'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, a un uomo di 67 anni dalla provincia di Alessandria, affetto da epatopatia di origine virale complicata da un tumore al fegato.

Complessivamente sono stati effettuati 4856 trapianti di rene (di cui 1288 sul polo di Novara), comprendenti tipologie complesse, come quelli che richiedono il trapianto di entrambi i reni sullo stesso ricevente, o quelli su pazienti pediatrici molto piccoli, ed ancora quelli da donatore vivente (come è stato il trapianto numero 8999), e molti trapianti combinati con altro organo (in particolare con il pancreas ed il fegato).

Gli interventi di trapianto di fegato sono da sempre un numero rilevante, 3133, e molti di essi di difficile esecuzione: basti pensare agli split epatici (due trapianti a partire da un unico fegato che viene suddiviso), ai trapianti di fegato combinati con altro organo, ma anche a quelli provenienti da donatore vivente ed agli interventi su pazienti pediatrici.

Ad esempio circa un mese fa è stato trapiantato con successo in urgenza un uomo di 69 anni della provincia di Torino per un avvelenamento da funghi (da amanita falloide).

Il rene ed il fegato beneficiano oggi anche della possibilità di essere “ricondizionati” tramite macchine di perfusione prima del trapianto, e questo consente di utilizzare organi che altrimenti sarebbero scartati, e nello stesso tempo di migliorare la funzione degli organi provenienti da donatori non ottimali.

I trapianti di pancreas isolato sono stati 8.

Il cuore è stato trapiantato per ben 664 volte, di cui 45 volte su bambini molto piccoli; il polmone è stato trapiantato su 339 pazienti, molte volte come doppio trapianto di entrambi gli organi sullo stesso ricevente, o a favore di pazienti pediatrici.
Dal 2011 sono stati effettuati anche 32 trapianti di polmone con una particolare tecnica che permette di rigenerarli e migliorarne la qualità prima del trapianto.

A livello italiano il Piemonte è da sempre collocato in posizioni di eccellenza: i centri di trapianto di rene e di fegato occupano costantemente le prime posizioni, come pure quelli dei trapianti toracici, certamente con numeri più piccoli su tutto il territorio nazionale per la minor quantità di donatori idonei per questa tipologia d’organo. La Città della Salute è quella che in Italia trapianta il maggior numero di organi da donatore deceduto: 330 nel 2017.

“Il traguardo dei 9000 trapianti raggiunti conferma che il Piemonte è tra le migliori realtà a livello nazionale ed europeo: siamo orgogliosi del lavoro svolto in questi anni dai medici e dalle loro equipe. Un grazie ai medici per la grande professionalità e perizia ed ai donatori che hanno dato un contributo fondamentale: la cultura della donazione è un patrimonio della nostra regione che intendiamo diffondere sempre di più tra i cittadini”, dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta.

I dati di riuscita dei trapianti indicano in maniera evidente che essi rappresentano a oggi la terapia che consente ai pazienti la miglior prospettiva di vita.
Esaminando solo gli ultimi anni per i trapianti eseguiti in Piemonte ci si assesta per il rene, a una sopravvivenza dell’organo a 5 anni pari a 83%. Il cuore ha una sopravvivenza del 70%, il fegato dell’82%, i polmoni del 46%. Questi dati testimoniano gli importanti progressi organizzativi e chirurgici, di gestione della terapia immunosoppressiva, di mantenimento del donatore e gestione del paziente, e del lavoro coordinato di professionisti di discipline diverse.

Uno sguardo ai pazienti in lista fa capire però che il numero di trapianti non è ancora in grado di azzerare il numero di coloro che aspettano un organo: al 31 ottobre 2018 erano 804 i pazienti in attesa di un trapianto di rene, 67 in attesa di un trapianto di fegato, 98 in attesa di un cuore, 71 di un polmone, 9 di pancreas e suoi combinati.

C'è inoltre una importante richiesta di inserimento in lista da parte di cittadini non residenti in Piemonte: questi pazienti sono circa il 33% dei candidati in attesa di trapianto renale ed il 43% circa di quelli in attesa di trapianto epatico. I non residenti in attesa di trapianto di cuore sono il 21% e di polmone il 57%. Il Piemonte ha dunque un ottimo potere di attrazione per i pazienti non residenti in regione, rappresentando un’eccellenza.
 
Il Direttore generale della Città della Salute di Torino Silvio Falco ha infine così commentato: “Un grande traguardo che testimonia l'eccellenza della Città della Salute di Torino. Un ringraziamento a tutti coloro (dai chirurghi agli infermieri dagli autisti agli operatori tutti) che notte e giorno e per 365 giorni l'anno fanno funzionare al meglio un sistema che permette di salvare vite e che è diventato uno dei nostri fiori all'occhiello ed un ponte verso il futuro Parco della Salute”.

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