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Mercoledì 09 GENNAIO 2019
Ospedali Santobono e Cardarelli: appello a non intasare pronto soccorso e posti letto destinati a patologie gravi

I due direttori generali Annamaria Minicucci e Ciro Verdoliva avvertono: “I dati ci dicono che al Cardarelli si registra il 70% circa di accessi impropri, e al Santobono si arriva all’80%. Affollare impropriamente un Dea di II livello significa mettere a rischio la salute di chi realmente vede la propria vita in bilico”

"In questi giorni i pronto soccorso del Santobono e del Cardarelli sono presi d’assalto da centinaia di pazienti con influenza e, in alcuni casi, complicanze respiratorie o cardiopolmonari. L’appello che ci sentiamo di rivolgere alla popolazione è quello di non rivolgersi al pronto soccorso se non in caso di reale necessita. Perché, purtroppo, i dati ci dicono che nella maggior parte dei casi si tratta di accessi impropri".
 
A lanciare l’appello sono, in un comunicato congiunto, i direttori generali Annamaria Minicucci (Santobono) e Ciro Verdoliva (Cardarelli).
 
"In Campania c’è ancora un eccessivo ricorso all’ospedale, mentre è bene che per l’assistenza sul territorio si faccia riferimento alla medicina generale, alla pediatria di famiglia e alla continuità assistenziale. I dati ci dicono che al Cardarelli si registra il 70% circa di accessi impropri, e al Santobono si arriva all’80%. Questo significa che su 100.000 pazienti addirittura 80.000 non si sarebbero dovuti rivolgere al pronto soccorso. Al di là dell’ovvia considerazione sull’appropriatezza del ricorso all’ospedale - spiega la nota -, c’è da dire che affollare impropriamente un Dea di II livello significa mettere a rischio la salute di chi realmente vede la propria vita in bilico. In questo senso abbiamo molto apprezzato, e ringraziamo, i medici di famiglia affinché i pazienti si rivolgano, sempre più, agli studi sul territorio".

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