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Giovedì 19 GENNAIO 2012
Toscana. La Regione si farà carico della somministrazione di Benzilpenicillina

Si tratta di un costoso farmaco salvavita che va iniettato in condizioni di sicurezza. La Giunta ha approvato una delibera che impegna le Asl toscane a “garantire ai pazienti un’adeguata assistenza per una somministrazione corretta del prodotto in condizioni di sicurezza”.

Benzilpenicillina benzatinica: è un farmaco salvavita, costoso e che va iniettato in condizioni di sicurezza. La Regione, anche se l’attuale normativa non lo prevede, se ne farà carico, e invita le Aziende a somministrarlo gratuitamente e in sicurezza. È questo il senso di una delibera proposta dall’assessore al diritto alla salute, Daniela Scaramuccia, e approvata dalla Giunta, che impegna tutte le Aziende sanitarie toscane a mettere in atto “interventi tesi a garantire ai pazienti che necessitano della terapia farmacologica con benzilpenicillina benzatinica una adeguata assistenza sia infermieristica che medica, al fine di una corretta somministrazione del farmaco in condizioni di sicurezza”. Il farmaco dovrà essere erogato a totale carico del Servizio sanitario regionale. E, considerata la sua specificità, nel caso in cui il sanitario ritenesse che le preparazioni dei medicinali disponibili in Italia non fossero adatte agli specifici trattamenti, le aziende sanitarie toscane si dovranno attivare per l’importazione del medicinale ritenuto più idoneo.
“Stiano tranquilli pazienti e famiglie – ha detto l’assessore Scaramuccia –. Si era verificata una mancanza di disponibilità del farmaco in fascia A (rimborsabile), e i pazienti dovevano acquistarlo a caro prezzo. Ora, con questa delibera, le Asl lo erogheranno gratuitamente, e in condizioni di assoluta sicurezza”.
La benzilpenicillina benzatinica è un farmaco che serve per la profilassi della febbre reumatica, nelle recidive di infezioni delle prime vie respiratorie (tonsillite acuta, faringite), e per la profilassi delle malattie veneree (sifilide primaria, secondaria e latente). Sulla base dei consumi registrati in Toscana nel 2010, i pazienti in trattamento con questi medicinali sono stimati in circa 3.000 l’anno.

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