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Martedì 12 FEBBRAIO 2019
Presentato un nuovo mezzo per il soccorso in montagna

Si tratta di un ATV cingolato e allestito con una cellula infermieristica. Fosson: “Il mezzo speciale riveste un’importanza strategica per la nostra Regione in quanto può essere impiegato in quelle situazioni al limite, a seguito di eventi naturali di particolare intensità, potendo affrontare sentieri e strade resi impercorribili per i normali mezzi di soccorso”.

In occasione della Giornata Europea del 112, è stato presentato il nuovo mezzo speciale multiruolo in dotazione alla Protezione civile della Valle d’Aosta. Si tratta di un ATV cingolato e allestito con una cellula infermieristica. Il mezzo rientra in un progetto, realizzato con il contributo della Fondazione CRT, che ha lo scopo di implementare la logistica dell’emergenza.

“La morfologia del territorio valdostano – spiega una nota della Regione- con luoghi difficilmente raggiungibili da mezzi comuni, costringe spesso la Colonna Mobile Regionale della Protezione civile ad affrontare, per prestare soccorso urgente, situazioni al limite. In alcune condizioni di neve, valanghe e/o frane, mezzi normali quali ambulanze, autopompe, macchine a trazione integrale., elicotteri in caso di visibilità ridotta, non sono in grado di raggiungere il luogo dove si è verificato l’evento calamitoso. Gli operatori sono pertanto costretti a recarsi sul luogo dell’evento a piedi, con evidenti problematiche relative alla tempistica, che risulta strettamente legata all’efficacia dell’intervento stesso, oltre alla considerazione del rischio a cui gli stessi soccorritori vengono esposti. L’estrema maneggevolezza del mezzo e la sua duttilità di impiego aumentano le capacità di intervento dei soccorritori in casi di emergenza”.

“La funzione del modulo operativo multiruolo – ha evidenziato Pio Porretta, Capo della Protezione civile regionale – è quella di poter raggiungere luoghi impervi, per permettere agli operatori di prestare i primi soccorsi in tempi rapidi. Questo mezzo speciale è stato studiato in modo tale che, nella cella posteriore sanitaria, il medico, seduto a fianco dell’infortunato, possa intervenire con prontezza per ogni necessità. La cella sanitaria coperta, è dotata di una barella spinale e di un verricello che permette di caricare la barella stessa senza provocare ulteriori sollecitazioni all’infortunato”.

La scelta dei cingoli è dettata dalla capacità di questi ultimi di superare terreni interessati da valanghe, ma anche da eventi franosi o da colate di detriti. Nel progetto è stata inserita anche una pompa autoadescante, da abbinare alle benne degli elicotteri, allo scopo di affrontare incendi anche in caso di portata limitata dei bacini idrici. Il lavoro sinergico di intervento dall’alto per lo spegnimento delle fiamme e l’arrivo celere del mezzo speciale in quei punti altrimenti irraggiungibili, aumentano di molto le possibilità di sopravvivenza di eventuali infortunati.

“Il mezzo speciale – ha concluso il Presidente della Regione Antonio Fosson – riveste un’importanza strategica per la nostra Regione in quanto può essere impiegato in quelle situazioni al limite, a seguito, come purtroppo la recente storia ci ha tristemente insegnato, di eventi naturali di particolare intensità, potendo comunque affrontare sentieri e strade resi impercorribili per i normali mezzi di soccorso”.

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