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Mercoledì 20 FEBBRAIO 2019
Accreditamenti per le scuole di Specializzazione. Il nostro appello alle Università



Gentile direttore,
a breve si rinnoveranno gli accreditamenti per le scuole di Specializzazione di area medica in base al D.I. 402/2017 e, in considerazione degli ultimi incresciosi episodi che hanno posto in luce carenze dei requisiti in capo a diverse scuole, abbiamo deciso di scrivere un appello formale e sostanziale. L’Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica, istituito con il dgls 368/99, ha da sempre avuto il gravoso compito di controllare gli standard qualitativi delle scuole di specializzazione.

Questa è una grandissima responsabilità nei confronti dei medici in formazione e dei pazienti. Pare superfluo ricordare che la preparazione professionale del medico ha delle conseguenze sul medico stesso, sui suoi pazienti e, per ragioni epidemiologiche, su tutta la società.
Le scuole da analizzare sono circa 1200 e la struttura che l’Osservatorio ha a disposizione è insufficiente in termini numerici e legislativi più che qualitativi.
Ma questo non basta a giustificare l’insufficienza dei risultati.

Il fatto che esistano ad oggi certificazioni di accreditamento di scuole di specializzazione di ostetricia senza sale parto o scuole di medicina d’emergenza ed urgenza senza Pronto soccorso o scuole che dichiarano 2500 interventi con 5 posti letto non è ammissibile.
La richiesta di posti in specialità da parte degli Atenei non corroborata da un numero sufficiente di docenti ed infrastrutture non può essere viatico di buona qualità formativa.

Il nostro appello è rivolto quindi alle Università.

Ci appelliamo affinché le Università dichiarino il vero, affinché i Rettori e i Direttori di scuola non appoggino mendaci dichiarazioni di conformità inerenti gli standard formativi.

Ci appelliamo affinché si lavori per l’ampliamento delle reti formative.

Ci appelliamo affinché si capisca che una formazione di qualità non può prescindere da una corretta integrazione formativa tra Università, Ospedali e territorio.

Siamo certi che la grandissima parte delle Università sia dalla parte della correttezza formale e sostanziale.
Purtroppo sotto i riflettori massmediatici, emergono ‘solo’ le inadempienze continue di un sistema formativo che oggi sembra essere messo per molti versi al bando, nel silenzio generale. Sarebbe opportuno prendere le distanze da chi rovina il buon nome di una così importante istituzione, infangandone l’onorabilità.

In particolare il nostro appello va alle scuole chirurgiche e ai Direttori delle stesse.
Fate operare i giovani specializzandi, e se non potete in quanto carenti nei numeri, spingeteli a vivere esperienze in altre strutture che possano formarli a dovere. Potrebbero operare voi un giorno.

La vostra missione è formarli, non contarli. E non fate loro sostituire le carenze di organico.
Ci rivolgiamo inoltre All’Osservatorio nazionale per le scuole di specializzazione, affinché la sostanza e lo spirito della 402/2017 vengano rispettati.
Chiediamo che le deliberazioni derivanti dagli incontri dello stesso vengano rese pubbliche. Questo sarebbe un importante deterrente alle dichiarazioni non veritiere.

Alle Associazioni dei giovani medici.

Occorre mantenere un sano spirito critico nei confronti delle diverse istituzioni. Questo deve essere il ruolo delle associazioni. Non appiattitevi mai sulle posizioni delle Università, soprattutto quando hanno lo scopo di mantenere, senza motivi oggettivi, lo status quo. In tal modo si rinuncia a quel ruolo di rappresentanza che rivendicate con legittimità e forza quotidianamente.

Infine non possiamo non appellarci alla politica ed alle istituzioni.

L’importanza della formazione medica per la nostra società è evidente. Costa molto. Ed i suoi risultati sono a medio lungo termine. Errori della programmazione del passato sono la causa della crisi che ormai è sotto gli occhi di tutti. Gli errori del presente possono compromettere seriamente il futuro. E noi non possiamo restare inermi, saremmo ingiustificatamente corresponsabili.

Per formare gli specializzandi ogni giorno vengono spesi circa 2 milioni di euro.

Come è pensabile che strumenti di controllo e vigilanza, atti al miglioramento dell’offerta formativa come l’Osservatorio Nazionale non siano adeguatamente potenziati (e informatizzati?!) e che gli osservatori regionali restino strutture monche o fantasma?

Confidiamo nella volontà di collaborazione delle istituzioni, prescindendo da appartenenze lobbistiche o partitiche o di schieramento, perché solo con un lavoro condiviso basato sull’evidenza potremo recuperare la qualità formativa che appartiene ad un sistema efficiente.
 
Anaao Giovani
Associazione Liberi Specializzandi

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