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Sabato 02 MARZO 2019
Rischio cardiovascolare e oncologico. Cnr: Italia fanalino di coda in Europa per l’attività fisica nei giovani

Secondo i dati dell’EHN (European Heart Network) del 2014, che verranno presentati il 4 marzo in un convegno organizzato dal Servizio prevenzione e protezione del Cnr, solo il 10% dei ragazzi e il 5% delle ragazze italiane praticano almeno un’ora al giorno di attività fisica moderata-intensa, i dati peggiori in Europa. IL PROGRAMMA

"Dieta ricca in grassi saturi, sedentarietà e abitudine al fumo, concorrono ad aumentare lo stress ossidativo (con conseguente iperproduzione di radicali liberi che vanno a interagire e a danneggiare le cellule e il DNA), determinando, a lungo andare, un aumento del rischio cardiovascolare e oncologico". Di questo si parlerà al convegno "Cellule sane per una vita in salute" che si terrà lunedì prossimo 4 marzo alle 9.00 presso la sala G. Marconi del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) - Piazzale Aldo Moro, 7 Roma. "L'evento - si legge in una nota del Cnr - è organizzato dal Servizio prevenzione e protezione (Cnr-Spp), in collaborazione con le società scientifiche nazionali (Società italiana per la prevenzione cardiovascolare - Siprec, Società italiana per lo studio dell’aterosclerosi - Sisa, Società italiana di nutraceutica - Sinut) e internazionali (European Heart Network - EHN)".
 
"Secondo i dati dell'EHN del 2014 - prosegue la nota -, solo il 10% dei ragazzi e il 5% delle ragazze italiane praticano almeno un'ora al giorno di attività fisica moderata-intensa, i dati peggiori in Europa. Anche per questo, in Italia, la prevalenza dell'obesità e del sovrappeso in età pediatrica è tra le più alte del Vecchio Continente, sebbene la tendenza dal 2009 sia lievemente in decrescita. La tendenza all'obesità risulta più accentuata negli strati della popolazione a minor reddito e istruzione, evidenziando la necessità di un lavoro di educazione alimentare e sportiva mirata.
 
Svolgere un’attività fisica costante, non fumare e avere abitudini alimentari corrette (prediligere quindi alimenti mediterranei ricchi, ad esempio, in fibre, proteine vegetali, grassi mono e polinsaturi, vitamine e polifenoli ad azione antiossidante) rappresentano una valida protezione da queste malattie. Ma se gli anti-ossidanti assunti con gli alimenti sono fondamentali per la nostra salute, interessante appare la possibilità di aumentarne l’azione all’interno della cellula mediante la produzione, a livello mitocondriale, delle molecole di segnalazione redox. Queste molecole, migliorando la comunicazione intracellulare, sono in grado di modulare le attività ormonali e la risposta immunitaria che, insieme all'azione anti-ossidante, riducono lo stato infiammatorio dell'organismo, proteggendo le cellule e il DNA. Di questo nuova frontiera della medicina parlerà, durante convegno, il fisico atomico Gary Samuelson, docente all'Università dell'Utah (USA), il primo ad aver individuato soluzioni saline a base di H2O e NaCL, in grado di ristabilire e migliorare le azioni benefiche a livello cellulare".
 
Ad aprire i lavori, il Presidente del Cnr Massimo Inguscio e il direttore del Dipartimento di scienze biomediche del Cnr Tullio Pozzan. A seguire gli interventi, tra gli altri, di Roberto Volpe - ricercatore Cnr-Spp e curatore della manifestazione, di Stefania Maggi - dirigente di ricerca Istituto di Neuroscienze del Cnr di Padova. Moderano, Massimo Volpe, presidente SIPREC e Gianluca Sotis – Cnr-Spp.

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