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Giovedì 07 MARZO 2019
Fondi integrativi. Audizione Fimiv: “Aprire alle prestazioni sostitutive in caso di tempi di attesa troppo lunghi nel Ssn”

Per la Federazione della mutualità intergrativa volontaria in audizione alla Commissione Affari sociali sta qui il maggiore ostacolo alla diffusione dei fondi. Un errore che“questi siano limitati a erogare solo ed esclusivamente  prestazioni integrative complementari e supplementari e non anche duplicative nei casi in cui l’accesso al Ssn sia concretamente compromesso da tempi di attesa non compatibili con le necessità di diagnosi e cura tempestiva”. 

I Fondi sanitari integrativi del Servizio sanitario nazionale, così come previsti dalla normativa, non si sono sviluppati perché non sono attrattivi per la gran parte dei cittadini, in quanto limitati a erogare solo ed esclusivamente (100%) prestazioni integrative complementari e supplementari e non anche duplicative nei casi in cui l’accesso al Ssn è concretamente compromesso da tempi di attesa non compatibili con le necessità di diagnosi e cura tempestiva.
 
Questa la convizione della Federazione italiana della mutualità integrativa volontaria (Fimiv), audita dalla Commissione Affari Sociali della Camera lo scorso 22 gennaio.
 
A tal fine, Fimiv ritiene che si possa "colmare la sperequazione in atto tra le diverse tipologie di Fondi sanitari e superare l’impasse per lo sviluppo di quelli aperti integrativi al SSN, completandone le disposizioni attuative e modificandone gli ambiti delle prestazioni, tenendo conto che le Mutue sanitarie:
- confermano il ruolo integrativo, sussidiario e collaborativo rispetto al welfare pubblico e sono sempre pronte a dialogare con le politiche sanitarie nazionali;

- sono favorevoli al mantenimento della distinzione tra le due tipologie di Fondi sanitari integrativi: Fondi negoziali ex art. 51 Tuir e Fondi integrativi del SSN ex art. 9. DLgs 502/92 (Fondi aperti). Suggeriscono, tuttavia, di ridurre almeno al 50% le prestazioni integrative (compresi i costi di compartecipazione-ticket e la libera professione intramoenia) erogate dai Fondi aperti a tutti i cittadini al fine di incentivarne lo sviluppo; 

- intendono mettersi a disposizione della società civile in assonanza con le esigenze dell’universalismo sanitario pubblico e con quelle dei cittadini, che, ostacolati nell’accesso alle cure, sono spinti a ricorrere al mercato privato, proponendo il proprio modello virtuoso basato su responsabilità, solidarietà e relazione fiduciaria e capace di realizzare una sinergia intergenerazionale e intercategoriale tra coperture rivolte a dipendenti aziendali e quelle aperte a tutti cittadini".

Leggi qui il documento integrale dell'Audizione della Fimiv

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