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Lunedì 18 MARZO 2019
Disturbi alimentari. Nasce in Sardegna il primo centro semiresidenziale

Si chiamerà “Lo Specchio”, avrà sede in località Cuccuru Tiria di Iglesias, potrà ospitare sino a nove pazienti e sarà accreditato con il Ssr. A realizzarlo l'Associazione Casa Emmaus. Il Centro serguirà, per il momento, solo pazienti maggiorenni. “In prospettiva auspichiamo di diventare un centro residenziale, perché la Sardegna ha un territorio molto diffuso e gli spostamenti non sono agevoli”, spiega la coordinatrice Sara Mura.

Prende forma in Sardegna il progetto del primo centro semiresidenziale dedicato ai disturbi del comportamento alimentare. Si chiamerà “Lo Specchio” e nascerà per iniziativa dell'Associazione di impresa sociale Casa Emmaus. Avrà sede in località Cuccuru Tiria di Iglesias e sarà accreditato al Servizio Sanitario della Regione.

L'anoressia, la bulimia, il disturbo dell'alimentazione incontrollata, sono dei disturbi che possono avere diverse cause, tra le quali ad esempio quelle dell'insicurezza, del carattere introverso e della poca autostima che possiede di sé stesso un individuo; a volte invece le cause sono da ricercare nell'ambito di fattori esterni che possono derivare da situazioni ad esempio di disagio familiare o sociale e relazionale. Le persone affette da questo tipo di disturbi si vedono solo attraverso la lente del corpo, e spesso hanno una visione del proprio corpo che è diversa da quella reale.

Pertanto lo specchio indica invece una immagine riflessa che corrisponde alla realtà, che piano piano si avvicina alla realtà, quindi il riflesso non solo del corpo ma della persona con tutte le sue parti, l'emotività, i pensieri, e il collegamento con le proprie famiglie e il sistema di relazioni. L'obiettivo del Centro è dunque quello di far riscoprire, emergere, in questi pazienti tutte le loro parti, di fornire uno Specchio, da cui prende il nome della struttura, in maniera che il paziente ci si veda a tutto tondo, nella propria globalità.

“L'idea nasce da numerose telefonate ricevute in questi anni dall'Associazione da parte di familiari di pazienti che hanno manifestato questo tipo di disturbi e che oltre alla profonda sofferenza di ritrovarsi ad assistere la fragilità del proprio caro affetto da questa grave patologia, si sono trovati a dover sopperire economicamente a significative spese per raggiungere i propri figli nelle regioni italiane dove è presente questo tipo di cura residenziale”. Lo afferma la Direttrice del centro Giovanna Grillo ospite giovedì 14 Marzo, insieme alla Coordinatrice Sara Mura, del programma di Buongiorno Regione Sardegna, la striscia informativa quotidiana della TGR Rai Sardegna.

Sull'incidenza di questa patologia in Sardegna non ci sono ancora dei dati precisi, si è in fase di definizione degli stessi, ma in Italia si parla di 3milioni di persone; nella fascia dai 15 ai 25anni si contano 4 giovani su 100. “Si parla di numeri molto importanti – evidenzia la Grillo - noi abbiamo pensato a dare una risposta, abbiamo incontrato in assessorato il Dott. Gianni Salis, ex Capo di Gabinetto, e l'ex Assessore Luigi Arru, che sono stati d'accordo al proposito di far qualcosa per queste famiglie e anzi, avevano già cominciato loro a pensarci con delle deliberazioni dirette ad intervenire sul fabbisogno di prestazioni secondo le tipologie di assistenza necessarie per questi pazienti”.

Il centro semiresidenziale in via di apertura potrà ospitare sino a nove pazienti, dal lunedì al venerdì alle 17:00. “Potremo seguire pazienti per adesso maggiorenni – spiega la Mura -, abbiamo comunque criteri di inserimento che sono in linea con tutte le pratiche dell'Italia, esistono già dei percorsi terapeutici-riabilitativi stabiliti con dei livelli di complessità per l'inserimento, il nostro centro sarà comunque ad elevata complessità anche se non a livello di ricovero, ci saranno pertanto dei criteri che volta per volta saranno valutati tenendo conto delle valutazioni di ciascun singolo caso”.

“In prospettiva – continua la coordinatrice - auspichiamo poi di arrivare ad essere un centro residenziale proprio perché la Sardegna ha un territorio molto distribuito, molto diffuso e i trasporti non garantiscono degli spostamenti in maniera agevole, le famiglie rimangono un fulcro per noi perché fanno parte della terapia di questi pazienti. Non è un tassello che può essere dimenticato la famiglia, è assolutamente parte integrante della terapia che sarà a sua volta multidisciplinare, nel senso che la nostra équipe richiede la presenza di professionisti appartenenti a diversi ambiti, come il medico nutrizionista, lo psichiatra, lo psicologo, l'educatore ed altre figure di competenza del settore fondamentali per questo tipo di percorso riabilitativo integrato, com'è l'esempio che ci fornisce la Asl dell'Umbria.

Casa Emmaus è un'Associazione di volontariato che da più di 30anni si occupa di accoglienza e lotta alle dipendenze e dipendenza può essere senz'altro considerata, circa i casi patologici citati, anche quella in riferimento “al cibo”. “E' anche vero – dice in conclusione la Direttrice del Centro - che quello dei disturbi del comportamento alimentare è un argomento particolarmente delicato pertanto, con molta umiltà, abbiamo deciso di farci seguire per una lunga start up di 6 mesi dal centro clinico della ASL di Todi, che in Italia è considerato il più importante e storico centro sullo studio di questa patologia. E quindi la dott.ssa Laura Dalla Ragione, che dirige il suddetto Centro, ci sta seguendo in questo percorso di affiancamento così che si sentano maggiormente rassicurate anche le famiglie dei pazienti che saranno da noi presi in carico”.

E' possibile fin da ora prenotare la prima visita inviando una email a lospecchiodca@casaemmausiglesias.it.
 
Elisabetta Caredda

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