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Lunedì 01 APRILE 2019
Veneto. Focolaio di Tubercolosi a Motta. Arrivano gli esperti dell’Iss

Il 6 aprile incontro pubblico con Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Iss, per approfondire gli aspetti relativi all’evoluzione del focolaio e per rispondere alle domande e ai dubbi di genitori e operatori. Al via anche uno sportello informativo a scuola. Resterà in funzione anche il call center dedicato. Al momento c’è una bimba ricoverata ad Oderzo e 2 maestre e 5 bambini in terapia multifarmacologica domiciliare.

Incontro pubblico con la massima autorità nazionale in tema di controllo delle malattie infettive e attivazione, a scuola, di uno sportello informativo per i genitori. Queste le due nuove iniziative decise dall'Ulss per dare alle famiglie e al personale scolastico coinvolto, direttamente o indirettamente, nel focolaio epidemico di tubercolosi di Motta di Livenza ulteriori garanzie e informazioni in relazione alla gestione del focolaio stesso.

“Fin dall'inizio di questa delicata vicenda – spiega in una nota il direttore generale, Francesco Benazzi  - abbiamo messo in campo tutte le nostre migliori risorse, affrontandola con un approccio a 360° gradi che contempla totale disponibilità e massima professionalità sul fronte medico-specialistico così come su quello psicologico e della comunicazione. Sappiamo benissimo quanta preoccupazione possano ingenerare, soprattutto nei genitori, situazioni come questa. Di qui la decisione di implementare ulteriormente quanto fin qui fatto, mettendo a disposizione delle famiglie e del personale la massima autorità italiana in tema di controllo delle malattie infettive.
Il dr. Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, sarà al Palasport di Motta di Livenza sabato 6 aprile alle ore 9 per un incontro pubblico in cui saranno approfonditi tutti i vari aspetti relativi all’evoluzione del focolaio epidemico. Il dr Rezza sarà a disposizione anche per rispondere alle domande e ai dubbi di genitori e operatori”.

Oltre al nuovo incontro pubblico l'Ulss ha deciso di attivare anche uno sportello informativo direttamente alla Primaria. Lo sportello sarà operativo da mercoledì 3 aprile, con cadenza quotidiana, dalle 8 alle 9.

Continuerà a restare attivo, in parallelo, anche il call center dedicato.

Le nuove iniziative sono state condivise, stamane, con le autorità scolastiche e amministrative.

Per quanto riguarda gli aspetti clinici relativi al focolaio epidemico questo l'aggiornamento della Ulss2 sulla situazione alla data odierna:

• All'ospedale di Oderzo resta ricoverata una sola bambina che sarà probabilmente dimessa in giornata;  

• Sono in terapia multifarmacologica domiciliare, conseguente a diagnosi di tubercolosi, due maestre e cinque bambini;  

• Martedì è prevista l’effettuazione dei test Mantoux su circa cento ragazzi della prima media. Si tratta di un’estensione del test decisa dalla task force di specialisti dell'Ulss (composta da infettivologi, microbiologi, pediatri, igienisti), per massima precauzione nell'ipotesi che la maestra caso indice potesse essere contagiosa già dalla primavera del 2018;.   

• Sono ancora in corso valutazione specialistiche su tre bambini del gruppo degli undici risultati postivi al test Mantoux del 19 giugno.

Nel giro di sole 4 settimane, ovvero dal 5 marzo, giorno della prima notifica relativa a un alunno della Primaria, l’Ulss 2 ha eseguito, con l’obiettivo di individuare più velocemente possibile tutti i casi di infezione tubercolare correlati alla scuola di Motta di Livenza:
• Circa 700 test Mantoux su alunni, personale, familiari dei soggetti interessati dal focolaio  
• Oltre 50 radiografie del torace
• Circa 30 gastroaspirati
• Una decina di Tac
• Oltre 100 valutazioni cliniche specialistiche di approfondimento  
• Circa 200 consulenze telefoniche

“Il lavoro non è concluso – sottolinea il direttore generale – dopo le letture dei test Mantoux di martedì prossimo è già programmata per il 20 maggio la ripetizione del test per gli oltre 400 bambini e per gli operatori risultati negativi al primo esame”.

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