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Lunedì 08 APRILE 2019
Morti bianche. Nel Veneto sono 15 nel primo trimestre 2019

Zaia si era impegnato a varare un piano strategico di intervento e rafforzare gli Spisal attraverso l’assunzione straordinaria di ispettori. Giordano (Fp Cgil Veneto): “Se vuole passare dalle parole ai fatti, la Regione presenti un piano straordinario di assunzioni di almeno 100 unità, senza sbandierare un piano di assunzioni straordinario di 30 tecnici di vigilanza ed ispezione che altro non è che la sostituzione del personale cessato per pensionamento negli anni precedenti”. I DATI

Il Veneto, rispetto alle altre regioni, continua ad avere il triste primato del maggior numero di infortuni mortali sul lavoro. I numeri nei primi tre mesi del 2019 non lasciano scampo; le morti bianche nella Regione Veneto salgono a 15. La maglia nera spetta alla provincia di Vicenza, seguono Verona, Padova, Treviso e Belluno. L’ultimo infortunio mortale risale a mercoledì scorso nel comune di Brentino, provincia di Belluno. Un operaio di 59 anni è stato schiacciato dal mezzo che trasportava il bitume dove stava prestando lavoro per un’asfaltatura. Il lavoratore, morto sul colpo, lascia moglie e 4 figli. C’è ancora molto da fare nel campo della cultura del rispetto e della tutela delle persone e della loro salute, un’esigenza sempre più indispensabile soprattutto nei luoghi di lavoro a fronte di dati come questi. Da anni le associazioni di settore ed i sindacati chiedono che un vero e proprio rafforzamento di organico nei servizi ispettivi.

“La presenza media di Tecnici di vigilanza ed ispezione nel territorio Veneto – afferma il Segretario Generale della FP CGIL Veneto Daniele Giordano - è nettamente inferiore rispetto a Regioni analoghe alla nostra. Attualmente gli organici presenti nel territorio veneto sono insufficienti per garantire tutto questo”.

Lo stesso Presidente della Regione, Luca Zaia si era impegnato nel maggio 2018 a varare un piano strategico di intervento e rafforzare gli Spisal attraverso l’assunzione straordinaria di ispettori per incrementare il lavoro di prevenzione, vigilanza e formazione, necessario a garantire un controllo efficace in tutti gli ambiti produttivi.

“E’ del tutto evidente - prosegue Giordano - che se calcolassimo il numero delle attività produttive presenti in rapporto al numero degli ispettori, in considerazione dei tempi dell’attività ispettiva, si verificherebbe la possibilità di un controllo ad un’azienda ogni diversi anni”. E’ chiaro che in un territorio come quello del Veneto dove la presenza dell’industria manifatturiera è ancora rilevante, l’opera di controllo e prevenzione dovrebbe essere sistematica e continua per salvaguardare lavoratori e lavoratrici.  

“Se la Regione Veneto vuole passare dalle parole ai fatti – conclude Giordani – presenti un piano straordinario di assunzioni che arrivi a potenziare almeno 100 unità gli organici oggi in servizio, senza sbandierare un piano di assunzioni straordinario di 30 tecnici di vigilanza ed ispezione che altro non è che  la sostituzione del personale cessato per pensionamento negli anni precedenti”.

Endrius Salvalaggio

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