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Venerdì 19 APRILE 2019
Perché serve legge per test Hiv ai minori senza consenso dei genitori



Gentile Direttore,
si discute da tempo in Italia sulla possibilità di far accedere i giovani minorenni al test Hiv anche senza il consenso dei genitori, oggi elemento imprescindibile per verificare una eventuale contrazione del virus. Questa limitazione normativa costituisce un potenziale fattore limitante della possibilità di effettuare l’accertamento da parte dei giovani dopo l’esposizione al rischio, conseguentemente rende più difficile una eventuale diagnosi precoce di infezione, a sua volta fattore determinante ad avviare un immediato percorso terapeutico.

Anche su questo l'Italia sconta un ritardo rispetto ad altri Paesi europei e rispetto agli Stati Uniti dove addirittura l’autorità sanitaria ha raccomandato l’effettuazione del test alle persone dai 13 ai 64 anni che si presentano per qualsiasi motivo ad una struttura sanitaria.

La sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv indica che nel 2017, sono state riportate 3443 nuove diagnosi di infezione da Hiv, la maggioranza delle quali è attribuibile a rapporti sessuali non protetti.

I dati ci dicono che in Italia diminuiscono i casi di nuove infezioni ma il calo è minimo rispetto alla fascia dei giovani sotto i 25 anni, sintomo del fatto che è diminuita la percezione del rischio soprattutto tra i ragazzi; infatti in questa fascia di età la diffusione della malattia diminuisce più lentamente rispetto che nelle altre fasce d’età.

È allarmante che sia calato il livello di consapevolezza tra i giovani sui fattori di rischio e trasmissione dell’Aids: un dato che indica una perdita della memoria generazionale rispetto alla gravità di questa malattia.

L'Istituto superiore di sanità segnala che gli adolescenti non ricorrono al test dell'HIV in modo tempestivo anche e soprattutto a causa delle restrizioni di legge relativi ai limiti di età, Questo quadro di informazioni ci indica l'urgenza di promuovere comportamenti di autoprotezione ed educazione alla sessualità e di favorire e incentivare l'accesso diretto, semplificato e tempestivo al test HIV per i minorenni.

A tal fine ho presentato una proposta di legge che prevede che le persone di minore età possano eseguire il test Hiv senza il consenso informato dei genitori o del tutore purché siano rispettate alcune condizioni: la prima è che i test avvengano in un contesto protetto e dedicato nell'ambito del Servizio sanitario nazionale, la seconda è che in caso di positività ai test i genitori o il tutore siano coinvolti, al fine di garantire alla persona di minore età un adeguato supporto affettivo nella gestione della notizia e della terapia.

Su questo obiettivo, su cui il Ministro della Salute ha già espresso favore e intenzione di intervenire, il Parlamento può ritrovarsi compattamente concorde in tempi rapidi, calendarizzando con urgenza la discussione e il voto su questa proposta di legge e così facendo una scelta condivisa sulla strada della tutela della salute dei più giovani cittadini.
 
On. Luca Rizzo Nervo
Deputato PD membro della XII commissione

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