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Martedì 07 MAGGIO 2019
Il bambino è a digiuno? Lo dicono gli acidi grassi liberi nel sangue

Secondo uno studio pubblicato da Pediatrics, il livello di acidi grassi liberi nel sangue può rappresentare, nei bambini, un marker per discriminare il digiuno dal non digiuno. Un’informazione particolarmente utile ai medici per i pazienti che devono sottoporsi a cure o a test di laboratorio negli ambulatori e negli ospedali.

(Reuters Health) – Le concentrazioni di acidi grassi liberi (Ffa) del siero sanguigno possono aiutare a capire se un bambino è a digiuno oppure ha mangiato. Un’informazione utile prima dell’esecuzione di alcuni test o analisi di laboratori. A questa conclusione è giunto uno studo condotto in USA e pubblicato da Pediatrics.

Le concentrazioni di acidi grassi liberi aumentano a digiuno, ma diminuiscono con l’assunzione di cibo. Un valore sierico <287 mEq / mL di questi acidi è un limite sensibile e specifico per il non diugiuno nei bambini e può rivelarsi clinicamente utile, secondo quanto emege dallo studio di Jack Yanovski e colleghi, del National Institutes of Health.

Dato che le linee guida per la valutazione dei bambini con obesità includono raccomandazioni per lo screening metabolico, i medici esaminano frequentemente anomalie del glucosio usando campioni di sangue a digiuno ottenuti in ambiente ambulatoriale. “I medici non possono presumere che tutti i pazienti pediatrici siano adeguatamente a digiuno all’arrivo”, notano gli autori del lavoro nel lavoro pubblicato su Pediatrics.

Lo studio
I ricercatori hanno quindi cercato di capire se le concentrazioni sieriche di acidi grassi liberi potessero essere un marker utile per differenziare “non digiuno” da “digiuno” in un campione di bambini non diabetici di età compresa tra 5 e 18 anni che avevano glucosio, insulina e acidi grassi liberi misurati a digiuno o durante un test orale di tolleranza al glucosio come parte di più coorti di ricerca. Sono stati valutati un totale di 442 campioni da bambini ospedalizzati e altri 442 seguiti in ambulatorio. Il campione era vario per età, razza, etnia e categoria di Bmi.

Un cut point di acidi grassi liberi <287 mEq / mL ha avuto una “eccellente” sensibilità (99%) e specificità (98%) per lo stato “non digiuno”, mentre i cut point glucosio (> 97 mg / dL) e insulina (> 47,7 uU / mL) hanno avuto una sensibilità inferiore (77% e 71%) e specificità (87% e 95%), “suggerendo che gli acidi grassi liberi sierici possono essere un test superiore per la discriminazione tra digiuno e non digiuno”, osservano i ricercatori.
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Ci sono state differenze significative tra i valori di acidi grassi liberi a digiuno dei bambini i cui campioni sono stati raccolti in un setting ospedaliero (dove il digiuno può essere relativamente garantito) rispetto a quello ambulatoriale. Solo l’1,6% dei valori dei prelievi ospedalieri era coerente con il “non digiuno” rispetto al 9,7% dei valori rilevati in abulatorio.

Le evidenze
“Proponiamo una concentrazione di acidi grassi liberi <287 mEq / mL come cut point per il non digiuno nei bambini. Digiuno e non digiuno non sono tuttavia dicotomici, ma continui e la soppressione di acidi grassi liberi dovrebbe variare in base al tempo trascorso dall’ultimo pasto. I medici dovrebbero porre un forte sospetto di fronte a campioni con bassi livelli di acidi grassi liberi e concentrazioni di glucosio anormalmente elevate. Questi valori potrebbero infatti essere stati ottenuti dopo un digiuno non adeguato. I valori sierici di acidi grassi liberi possono fornire utili dati aggiuntivi nel valutare lo stato metabolico e il rischio di un bambino”.

Fonte: Pediatrics 2019
 
Reuters Staff
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

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