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Venerdì 17 MAGGIO 2019
Massofisioterapisti. Il Governo non sta rispettando gli impegni



Gentile Direttore,
l’osteggiata legge di bilancio ha dato il via libera ad una serie di riforme annunciate ed inserite in manovra anche se di fatto sono rimaste nella maggior parte dei casi disapplicate. La motivazione deriva dal fatto che per rendere effettive ed indispensabili quelle misure sono necessari una quantità ingente di decreti attuativi.
 
Attualmente su 168 decreti necessari per attuare l’ultima legge di bilancio, ne mancano ancora 143. Provvedimenti che sarebbero dovuti essere adottati entro il mese di marzo 2019. Tra questi spiccano anche gli elenchi speciali ad esaurimento a cui avrebbero dovuto aderire anche i massofisioterapisti.
 
Mi permetta una breve ma concisa riflessione: 1) balza agli occhi di tutti l’illegittimità e l’incostituzionalità del comma 537 della legge n.145 del 2018 nel passaggio in cui si impone un limite temporale che va a ledere sia il diritto allo studio, il diritto al lavoro nonché la spendibilità di un titolo: “… per un periodo minimo di trentasei mesi, anche non continuativi, negli ultimi dieci anni (…)”.
 
Pertanto, per la legge, per l’attuale governo e per il Ministero, solo chi avrà anche quei requisiti potrà continuare a svolgere la professione di massofisioterapista oltre che accedere all’elenco speciale ad esaurimento previsto dalla legge stessa. All’ultimo incontro del 10.05.2019, presso la sede del Ministero della Salute, il CEM ha richiesto (alleghiamo il testo e si veda il punto 3) ai funzionari presenti, di tutelare, nei decreti, almeno coloro i cui corsi di formazione sono in itinere ed autorizzati, anche a livello regionale, prima dell’entrata in vigore della legge n.145 del 2018. Inoltre, sempre per il CEM, vanno salvaguardati coloro che abbiano acquisito un titolo da meno di tre anni e di conseguenza svolgano la professione da meno di 36 mesi. O quanto meno di accogliere questi colleghi con riserva, all’interno dell’elenco speciale, sino alla maturazione dei 36 mesi lavorativi. Su questo punto i funzionari ministeriali si sono pronunciati negativamente ed in maniera perentoria, ben accettando i primi 2 punti della proposta del CEM.
 
2) L’istituzione di un elenco speciale ad esaurimento per i massofisioterapisti presso l’Ordine dei TSRM, impone al Ministero la disciplina (non solo dell’elenco speciale) di una Commissione che valuterà i requisiti dei massofisioterapisti per l’accesso all’elenco. Commissione che dovrà essere composta esclusivamente dalla presenza di individui appartenenti alla professione di massofisioterapista e da un rappresentante dell’Ordine dei TSRM. E questo per evitare che altre figure, ritenute sanitarie, impediscano l’accesso all’elenco agli aventi diritto. E magari accogliendo chi, momentaneamente, pur possedendo un titolo equipollente o equivalente, sia stato escluso maldestramente da un albo, col rischio di incorrere in un’assurda denuncia per abuso di professione.
 
3) L’immobilità del Ministero della Salute, peraltro già in difetto rispetto la previsione della legge di bilancio di cui al comma 538, preoccupa tutti quei professionisti privi al momento dello status di equipollenza o equivalenza e di un elenco speciale. Da sottolineare ulteriormente che la non attuazione dei decreti viola la finalità prevista dal comma 537, ovvero: “Al fine di garantire la continuità e la funzionalità dei servizi sanitari nonché di conseguire risparmi di spesa (…).” Pertanto non disciplinare gli elenchi speciali significa non garantire la continuità e la funzionalità dei servizi sanitari, oltre ad aumentare la spesa pubblica anche col rischio di ricorsi ormai imminenti e connessi risarcimenti.
 
Chi ha buona memoria ricorderà che ai sensi dell’art.124 del D.Lgs n.112 del 1998 la figura del massofisioterapista doveva essere rideterminata con la chiusura dei relativi corsi. Decreti attuativi che non intervennero mai a disciplinare il riordino! Vuoi anche per inerzia politica e ministeriale, ma è altrettanto vero che non vennero mai recriminati da chi avrebbe dovuto difendere i massofisioterapisti e ancor oggi sostiene di difenderli.
 
Il resto della storia dovremmo conoscerlo! In ogni caso è pacifico che il CEM non lascia cadere, diversamente da altri nel 1998, la possibilità di vedere riconosciuti i diritti che ci competono. La tornata elettorale è vicina e tutti i politici sono molto sensibili ai sondaggi e al consenso.
 
Chissà se 20000 professionisti, e relative famiglie, decideranno di dare il loro voto a chi ci ha promesso i decreti, prendendoci, in realtà, per il bavero?  Ad oggi, caro governo del cambiamento, vi ponete su una linea di continuità con i governi che vi hanno preceduto, e questi non erano i patti…
 
Cosma Francesco Paracchini
Presidente Comitato europeo massofisioterapisti

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