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Venerdì 17 MAGGIO 2019
Liste d’attesa. Ceriscioli (Marche): “I dati Crea-Cgil non interpretabili e diversi da quelli ufficiali. Pronti a confronto pubblico sui dati reali”

Il presidente della Regione critica i numeri contenuti nel recente report sulle liste d’attesa per prestazioni non urgenti redatto da Crea Sanità per la Fp Cgil che vede le Marche in ultima posizione. “Chiediamo al consorzio tutti i dati delle rilevazioni e le strutture prese in considerazione. Sarà l’occasione per poter diffondere i numeri reali, e poter raccontare ai cittadini il lavoro realizzato in questi anni per la riduzione delle liste di attesa”

Gentile Direttore,
i dati dell’osservatorio sui tempi di attesa e sui costi delle prestazioni sanitarie nei sistemi sanitari regionali del Consorzio per la ricerca Economica Applicata in Sanità (CREA Sanità) non hanno alla base nessuna rilevazione scientifica. I dati ufficiali sono completamente diversi da quelli elencati dallo studio commissionato dalla CGIL nazionale e per questo la regione Marche si riserva di difendere l’immagine del sistema sanitario regionale e dei tanti professionisti che lavorano e offrono un servizio di qualità ai cittadini.
 
Basta analizzare la ricerca. In primi, è stata realizzata sulla base di questionari rivolti a 77 strutture, tra pubbliche e private del SS Regionale, in particolare per la maggior parte a responsabili di strutture private convenzionate. Le prestazioni, sulle quali si è concentrata la ricerca, cosi si evince leggendo la metodologia, è riservata alle visite programmabili, quelle senza nessun grado di priorità clinica. In pratica è probabile si riferiscano a prestazioni con priorità P e non B-D-U, che nella metodologia si definiscono ‘normali’, una classe non classificata dal ministero. Inoltre, la ricerca si basa su un questionario realizzato su 10 prestazioni, alcune delle quali non sono neanche tra le 43 prestazioni monitorate dal ministero che posizionano le Marche ai primi posti in Italia per rispetto dei tempi di attesa.
 
Il quadro mostrato dal Consorzio CREA, commissionato dalla CGIL nazionale, è di difficile interpretazione. Parte ad analizzare le visite ‘normali’ mentre l’offerta di prestazioni nel servizio sanitario nazionale è classificata dal ministero distinta per classi di priorità (U-B-D-P), oltre ad avere percorsi dedicati per i controlli. Il Crea, invece propone un dato grezzo, globale, non attendibili statisticamente. Inoltre, per i tempi di attesa per la libera professione vengono proposti valori non certificati. Questi ultimi infatti sono oggetto di un sistema di monitoraggio nazionale coordinato dall’Agenzia per i servizi sanitari regionali, quindi con dati certi e metodologia ufficiale.
 
Il quadro che emerge dalla lettura delle prestazioni con priorità B e D, pur in presenza anche di alcune criticità, è nettamente diverso da quello proposto dalla CGIL. Se consideriamo ad esempio la visita oculistica viene riportato un dato di 64 giorni medi di attesa, mentre la media effettiva degli utenti B e D, nella regione Marche, è di 35 giorni. Quale significato può avere un dato che inglobi attività che hanno un tempo di effettuazione programmato dal medico prescrittore (ovvero entro 180 giorni) o forse addirittura controlli, molto frequenti in oculistica per patologie come il glaucoma?
 
Le Marche sono dotate di un sistema CUP regionale che consente un monitoraggio del sistema sanitario regionale ed una rilevazione dei dati in tempo reale, pubblici e trasparenti. Sarebbe stato molto facile fornire i dati effettivi, qualora Crea li avesse richiesti, ad esempio relativamente alle tariffe medie in libera professione che per molte prestazioni sono significantemente inferiori a quelle riportate: ad esempio per la spirometria viene indicato un costo medio di 71,8€, mentre il dato reale è di 38,3€, il più basso tra le regioni considerate, come anche per la gastroscopia con un valore indicato in 183,3 contro un valore reale di 160,8€. Anche i dati relativi ai differenziali per tipologia di strutture non corrispondono ai dati reali: per i presidi ASL (per le Marche ASUR) si indicano 250,0€, mentre il dato reale è di 144,8€. Tali differenze si rilevano per molte prestazioni e cambiano significativamente il quadro presentato.
 
Ma probabilmente il principale elemento che andava fornito per una corretta lettura della realtà è relativo all’effettivo ricorso alla libera professione da parte degli utenti. La Tabella seguente illustra come nel mese di marzo 2019, rilevato con il sistema CUP, solo una quota molto limitata di cittadini ha preso appuntamenti in libera professione, con valori molto di sotto della soglia del 50%.
 


aggregaprest

descrizione prestazione

ASL SSN

LP

% LP sul totale

Neurologia

Elettromiografia

934

299

24,2%

Visite

Visita ortopedica

4759

1408

22,8%

Cardiologia

Ecocolordoppler cardiaca

4203

1052

20,0%

Doppler

Ecolodopller vasi periferici

2996

420

12,3%

Gastroenterologia

Colonscopia / Sigmoido

2689

357

11,7%

Gastroenterologia

Esofagogastroduodenoscopia

2244

262

10,5%

Oculistica

Visita Oculistica

9688

1100

10,2%

Radiologia - ECO

Ecografia Capo e collo

3874

409

9,5%

Pneumologia

Spirometria

2397

85

3,4%

Questo dato conferma la visione molto positiva della Regione Marche che, proprio nell’ultimo Rapporto Sanità del CREA stesso, per le spese sostenute direttamente dai cittadini per la sanità le Marche vengono riconosciute come la Regione con il miglior dato nazionale e soprattutto con il più forte abbattimento dal 2014 al 2016.
 
Infine in merito alle prestazioni classificate P (da garantire in 18000 giorni e senza nessuna priorità relativa all’urgenza), pure non avendo l’obbligo di monitorarle, la regione Marche lo realizza ugualmente. Secondo l’ultima rilevazione, relativa al mese di aprile 2019, dati ex-ante e quindi ascrivili solo alle prenotazioni e non all’erogato, siamo al 70 per cento di rispetto dei tempi di attesa, sull’erogate il dato registra oltre 80 per cento di soddisfazione. Ebbene ricordare che il 50 per cento di queste riguarda prestazioni di controllo mammografico. Per le visite con classe di priorità B-D il servizio sanitario regionale garantisce i tempi di erogazione per oltre il 90 per cento di risposte.
 
Per tutti questi motivi si chiedono al consorzio tutti i dati delle rilevazioni e le strutture prese in considerazione. Sarà l’occasione per poter diffondere i numeri reali, e poter raccontare ai cittadini il lavoro realizzato in questi anni per la riduzione delle liste di attesa. Si ricorda che sono oltre un milione e seicento mila le prestazioni erogate in un anno ne strutture sanitarie marchigiane. Invitiamo gli organi di stampa, la CGIL nazionale, l’istituto di ricerca, ad un confronto pubblico.
 
Luca Ceriscioli
Presidente della Regione Marche

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