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Continua in modo proficuo il dialogo sull'autonomia con il ministro @erikastefani71. Sui temi della #salute siamo a un buon punto di mediazione. pic.twitter.com/OcFK45wNzb — Giulia Grillo (@GiuliaGrilloM5S) June 19, 2019
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Giovedì 20 GIUGNO 2019
“L’Autonomia è incardinata!”. L’annuncio del ministro Stefani. E dopo Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna si fanno avanti Piemonte, Liguria, Toscana, Marche, Umbria e Campania
Il ministro degli Affari regionali ha incontrato il premier Conte: “Abbiamo stabilito la road map sulle fasi finali della trattativa” e “confermato la necessità di un passaggio preliminare - alla firma - del testo delle intese nelle commissioni parlamentari”, annuncia. Da Twitter Grillo parla di “Dialogo proficuo. Sui temi della #salute siamo a un buon punto di mediazione”. Anci ed Upi di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna approvano un documento per evidenziare la necessità di arrivare presto al traguardo, mentre in CdM Stefani fa sapere che una nuova richiesta di Autonomia è già arrivata da altre 6 Regioni del Centro-Nord.
“L’#autonomia è ufficialmente incardinata! Con Conte abbiamo stabilito la road map sulle fasi finali della trattativa. Con il presidente abbiamo confermato la necessità di un passaggio preliminare - alla firma - del testo delle intese nelle commissioni parlamentari. Il governo ha scelto di intraprendere una fase storica per un nuovo regionalismo che passa attraverso responsabilità, competenza e democrazia diretta. #dalleparoleaifatti #iostoconsalvini”. L’annuncio è arrivato via Facebook pochi minuti fa direttamente dal ministro per gli Affari regionali, Erika Stefani. Per Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna il traguardo dell’Autonomia sarebbe dunque a pochi passi.
Sugli esiti positivi dell’ultimo vertice di ieri aveva riferito anche il ministro della Salute, Giulia Grillo, affermando dal suo profilo twitter che “continua in modo proficuo il dialogo sull'autonomia con il ministro @erikastefani71. Sui temi della #salute siamo a un buon punto di mediazione”. Ma le cose, a questo punto, dovrebbero essere andate anche oltre e il testo sarebbe già pronto ad essere discusso in Cdm, in base a quanto annunciato da Stefani. Anche se restano alcuni dettagli da capire: se infatti un’Ansa di ieri parlava di fonti del Governo della Lega che davano il testo in Cdm già la prossima settimana, la stessa agenzia batteva pochi minuti dopo il colpo d’arresto del Movimento 5 Stelle che precisava: “Il testo dell’ Autonomia approderà in Cdm solo dopo che ci sarà una discussione sulla riforma in un tavolo ad hoc che servirà a sciogliere tutti i nodi”. Resta da capire, dunque, se questo tavolo ci sarà oppure no e quali nodi dovrà sciogliere.
Ieri, intanto, riporta una nota di Palazzo Chigi, in una informativa al Consiglio dei ministri sullo stato avanzato dell’iter di attuazione dell’art. 116 comma terzo della Costituzione per Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, il ministro per gli Affari regionali ha comunicato ai colleghi le richieste pervenute dalle regioni Piemonte, Liguria, Toscana, Marche, Umbria e Campania, il cui iter è ancora in fase iniziale.
Nel frattempo, a Mantova, Anci ed Upi di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna hanno firmato un documento unitario nel quale si ribadisce la necessità di proseguire sul percorso di riforma dell’autonomia differenziata e si auspica un’intesa in Parlamento in tempi rapidi. Le tre associazioni regionali sostengono anche la necessità di un pieno e reale coinvolgimento nel percorso di riforma delle autonomie locali. Nello specifico, poi, si auspica che l’autonomia differenziata non dia vita ad un centralismo regionale, ma ci sia un ampio e condiviso decentramento delle funzioni e delle risorse a livello locale.
Per la presidente dell’Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello, quella di ieri con i vertici Anci e Upi “è stata una giornata importante perché è emersa la piena e totale sintonia tra i soggetti coinvolti. Le esigenze e le istanze emerse nel corso di questo laboratorio sono trasversali coinvolgono tutti e tre i territori interessati. In questo senso il documento è la sintesi della visione unitaria dei presidenti di Anci e di Upi che testimonia la nostra volontà di veder approvata la riforma per portare gli effetti positivi sul territorio. Ci auguriamo che esca dalla fase di stand by e che si arrivi al più presto ad un’intesa per portare a conclusione ad una riforma storica su cui Anci Veneto ha sempre espresso la propria posizione favorevole ad iniziare dal referendum che ci ha visto schierati per il sì”.
Lucia Conti
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