quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Sabato 22 GIUGNO 2019
Farmacologi clinici. Renasfo boccia la proposta di legge M5S: “Esiste già il farmacista ospedaliero”
Netta bocciatura della proposta di legge a prima firma Ianaro (M5S) da parte della rete nazionale degli specializzandi in Farmacia Ospedaliera. Il presidente Pirrone: "Non è chiaro il razionale relativo all’inserimento di un profilo all’interno di un’unità di Farmacia che svolga dei compiti identici ad un altro professionista già incaricato. Auspichiamo che vengano concentrate energie e risorse per potenziare la figura del farmacista ospedaliero già strutturato nel Ssn".
No alla proposta di legge relativa “all’istituzione sperimentale dei centri operativi e gestionali del farmaco presso le strutture pubbliche, per promuovere la sicurezza, l’efficacia e l’appropriatezza dell’uso dei farmaci”. Dall'Associazione Renasfo, rete nazionale degli specializzandi in Farmacia Ospedaliera, arriva una netta bocciatura al Ddl presentato da Angela Ianaro (M5S) con la quale si prevedeva di introdurre nel Ssn la figura del farmacologo clinico.
"Riteniamo inconcepibile proporre tale figura all’interno del Ssn, in quanto ad oggi già esiste un profilo deputato alle medesime attività riportate nella proposta di legge, ovvero il farmacista ospedaliero; non solo figura consolidata all’interno delle strutture ospedaliere e dei servizi farmaceutici territoriali, ma unico professionista esperto nella gestione del farmaco in tutte le sue fasi", spiega in una nota il presidente Antonio Pirrone.
Questa proposta di legge pone come finalità quella di introdurre un’equipe di “farmacologici clinici”, operante presso le unità operative delle farmacie ospedaliere, ovvero laureati in Medicina e Chirurgia, Scienze Biologiche e Biotecnologie Mediche, avente la funzione di ottimizzare la terapia per il singolo paziente attraverso il coordinamento delle attività prescrittive, razionalizzare la prescrizione farmacologica e favorire la sostenibilità della spesa farmaceutica; favorire la corretta continuità terapeutica tra ospedale e territorio; supportare il monitoraggio delle reazioni avverse e degli effetti tossicologici dei farmaci.
"Non è chiaro il razionale relativo all’inserimento di un profilo all’interno di un’unità di Farmacia che svolga dei compiti identici ad un altro professionista già incaricato; ad oggi esistono farmacisti impiegati in progetti di farmacovigilanza attiva inter-regionali e progetti di ricognizione e riconciliazione terapeutica, sia in ospedale che sul territorio. Riteniamo, inoltre, che tale proposta evidenzi la grande confusione e poca conoscenza della nostra professione e delle nostre mansioni all’interno delle strutture ospedaliere e territoriali", aggiunge il presidente della Renasfo.
"Questo progetto sperimentale, della sola durata di tre anni, pone come copertura finanziaria 30 milioni di euro per il triennio 2019-2021. Ricordiamo che tuttora, a fronte del finanziamento economico previsto per tale progetto, il percorso di specializzazione post-laurea in Farmacia Ospedaliera, della durata di 4 anni, non prevede nessun tipo di retribuzione per il laureato in corso di formazione specialistica. Auspichiamo che vengano concentrate energie e risorse per potenziare la figura professionale del farmacista ospedaliero, vista le necessità riscontrate dagli autori della suddetta proposta di legge, in quanto professionista già strutturato ed ubiquitario nel Ssn", conclude Pirrone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA