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Venerdì 28 GIUGNO 2019
Psicologi negli studi dei Mmg? Contrattualmente è già possibile dal 2015

Già dal 2009, nell’ACN per la disciplina dei rapporti con gli specialisti ambulatoriali interni, veterinari ed altre professionalità sanitarie (Biologi, Chimici, Psicologi) ambulatoriali esiste la figura degli psicologi convenzionati nel territorio e nel 2015, a seguito di quanto previsto proprio dalla legge Balduzzi, la 189 del 2012, lo psicologo viene normato all’interno delle AFT della medicina specialistica e nelle UCCP con già l’obbligo all’art.5 commi 2 e 3 dell’ACN in vigore e nel nuovo art. 7 dell’ACN appena firmato

Riprendiamo “pacatamente” a parlare dello psicologo in integrazione professionale con il medico di medicina generale. Come è noto, l’emendamento era conosciuto da settimane, i media ne avevano parlato, e la reazione non avviene solo ora.

Il legislatore ha voluto, lo stesso, approvare un emendamento proposto da deputati della Lega, di Forza Italia, di Fratelli d’Italia e del PD, come dice Saverio Proia, recepito anche da tutti gli altri gruppi parlamentari e dal Governo, dopo un confronto con la rappresentanza ordinistica e sindacale della professione sanitaria di psicologo.
 
“Questo confronto – scrive Proia - ha portato alla conoscenza e alla condivisione da parte loro del contributo che questi professionisti sanitari possono dare nel rispondere ai bisogni di salute vecchi e nuovi, sia nella prevenzione che nella terapia, garantendo un supporto a chi soffre di disturbi psicologici o psicosomatici, ma anche la possibilità di trattare il correlato psicologico di malattie fisiche e patologie croniche, purtroppo sempre più diffuse. Proprio nella cronicità, questione ormai preponderante nell’attività del SSN, l’Ordine degli Psicologi, che fa parte dello specifico Tavolo di Lavoro al Ministero della Salute, ha realizzato, con il contributo di esperti di Società scientifiche di Medicina e di Psicologia e con tante Associazioni di tutela dei diritti dei cittadini del settore della cronicità, un proprio originale ed apprezzato contributo per l’attuazione del Piano nazionale sulla cronicità, presentato in Parlamento alla presenza anche di quei deputati che, valorizzando lo specifico della professione sanitaria di psicologo, hanno presentato, ognuno per conto proprio ma in convergenza, il famoso emendamento divenuto norma di Stato”.
 
Il problema è, come dice Proia, che “l’integrazione professionale nelle cure primarie non si esaurisce qui in quanto la normativa in essere e quella in divenire è già chiara ed esaustiva, come ad esempio nella legge Balduzzi che sancisce il compito delle  Regioni di organizzare l’assistenza primaria secondo modalità operative monoprofessionali denominate “aggregazioni funzionali territoriali” e forme organizzative multiprofessionali denominate “unità complesse di cure primarie” che erogano prestazioni assistenziali tramite il coordinamento e l’integrazione dei medici, delle altre professionalità convenzionate con il SSN, degli infermieri, delle ostetriche, della riabilitazione, della prevenzione e del sociale a rilevanza sanitaria”

Infatti già dal 2009, nell’ACN per la disciplina dei rapporti con gli specialisti ambulatoriali interni, veterinari ed altre professionalità sanitarie (Biologi, Chimici, Psicologi) ambulatoriali esiste la figura degli psicologi convenzionati nel territorio e nel 2015 a seguito di quanto previsto proprio dalla legge Balduzzi, la 189 del 2012, lo psicologo viene normato all’interno delle AFT della medicina specialistica e nelle UCCP con già l’obbligo all’art.5 commi 2 e 3 dell’ACN in vigore e nel nuovo art. 7 dell’ACN appena firmato.

Il comma 2 dell’ACN prevede che l’AFT della specialistica (composta da medici, veterinari, biologi e psicologi) contribuisce a garantire l’assistenza attraverso la collaborazione con le AFT della medicina generale e della pediatria di libera scelta e con le UCCP del Distretto.

Il comma 3 prevede che l’organizzazione della AFT degli specialisti ambulatoriali, dei veterinari di cui all’art. 4, comma 4 e dei professionisti (Biologi e Psicologi) prevede che i suoi componenti operino presso le sedi indicate dall’Azienda, le UCCP ovvero presso le sedi delle AFT della medicina generale e della pediatria di libera scelta cioè proprio nello studio del medico di medicina generale.

Quindi tutto vero quello che Proia dice, peccato che tutto sia già normato in un ACN vigente e cosa più grave è che il legislatore e la commissione ministeriale abbiano lavorato a vuoto presentando anche emendamenti. Come si dice: “la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra”.
 
Proprio per questo il “nuovo Patto per la Salute rilancia l’integrazione professionale nelle cure primarie prevedendo: al fine di far fronte ai nuovi bisogni di salute derivanti dall’aumento delle patologie croniche e dei quadri complessi pluripatologici, Governo e Regioni convengono sulla necessità di dare piena attuazione ai modelli di riorganizzazione dei servizi territoriali (AFT e UCCP),  già normati nell’ACN della specialistica, assicurando una rete territoriale, multi-professionale e multidisciplinare integrata, con sede unica o con sedi diverse collegate funzionalmente di cui facciano parte medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, biologi, psicologi, infermieri, fisioterapisti, etc., con ilcompito di effettuare una reale presa in carico del paziente, interagendo con le strutture ospedaliere attraverso percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) concordati e condivisi”.
 
Sarebbe auspicabile, quindi, che il finanziamento, che dovrebbe essere previsto nell’emendamento, preveda solo un aumento delle ore di specialstica ambulatoriale dedicata agli psicologi.
 
Le Regioni, con la firma dell’ACN del 2015 e con il rinnovo dello stesso appena concluso e firmato da SISAC (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati) ed Oo. Ss della specialistica ambulatoriale entra proprio nel merito delle modalità attuative che sono nelle specifiche competenze organizzatorie delle Regioni, anche nel rapporto negoziale con il personale interessato, recependo le indicazioni dei LEA e i bisogni dei cittadini, che va incontro al 73% di questi che ritiene necessaria la collaborazione dello psicologo con il medico di famiglia (Indagine Istituto Piepoli per CNOP – 2019)) garantendo il ruolo delle cure primarie come primo presidio di prevenzione e integrazione basta aumentare le ore di psicologia dell’ACN della specialistica ambulatoriale e niente più.
 
Mi auguro, come Proia, che venga archiviata presto questa querelle e si applichino  le norme contrattuali già esistenti “per una più efficace ed efficiente integrazione professionale  per il supremo interesse di soddisfacimento del diritto alla salute del cittadino o meglio individuo, come sancisce l’articolo 32 della nostra stupenda Costituzione”.

Ringrazio comunque Quotidiano Sanità per aver offerto una tribuna di confronto, pacato e pubblico, tra le parti interessate permettendo inoltre di informare correttamente tutti i lettori.

Antonio Magi
Segretario generale SUMAI Assoprof

 

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