quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 03 LUGLIO 2019
La carica dei 18.773 specializzandi per 8mila posti. Io c’ero



Gentile Direttore,
ieri si è tenuto il concorso per l'accesso alle Scuole di Specializzazione in Medicina. Ovunque, ai tg, sui giornali, alle radio si parla di profonda crisi negli ospedali per mancanza di Medici (specialisti eh, non a tutti è chiaro questo concetto, vd. Ministro Pubblica Istruzione). La crisi avrà un picco da qui ai prossimi 5 anni.
 
Bene. In un Paese civile e ben governato, con volontà di programmare e di porre rimedio ad un problema che riguarda un bene primario per l'uomo, la Salute, la classe politica e dirigenziale bussa alla porta delle migliaia di giovani Medici che ha formato (a proprie spese) chiedendo: "Dottore, abbiamo disperato bisogno di Lei. Ecco la sua borsa. Per piacere, si specializzi!".
 
Tutto ciò, purtroppo, è utopistico.
 
Ieri eravamo 18.773 Medici. Le borse a bando (ancora ufficiose) sono 8000. In prima elementare impariamo a fare le addizioni e le sottrazioni, al Ministero non so.
 
Appare chiaro che qualcosa non va. Eppure qualcuno al Ministero, membro della Commissione Cultura, ha dichiarato pubblicamente che "gli investimenti fatti dovrebbero mettere a tacere ogni critica". In effetti, che problema c'è? Il dottor Rossi, chirurgo di fama mondiale, è andato in pensione? Richiamiamolo in servizio, non vorremmo mica che passi le sue giornate portando i nipotini al mare o al parco giochi!?!?
 
Chi scrive, è un Medico che sta viaggiando in treno per 1000 km, perché ormai questa è la normalità, spostarsi da una parte all'altra dello Stivale per tentare di crearsi un futuro. Chi scrive, paradossalmente, è anche fortunato, perché un percorso "alternativo" lo ha intrapreso.
 
Già, alternativo. Perché oltre a formare pochi specialisti, l'Italia sta formando brillanti Fisiatri che sognavano la cardiologia, entusiasti Internisti che aspiravano a lavorare in una sala parto, validi Medici di Medicina Generale che durante il corso di studi prendevano dimestichezza con i ferri chirurgici.
 
Il viaggio è lungo, le considerazioni potrebbero dilungarsi altrettanto. 
Ma voglio fare l'in bocca al lupo al Medico di Milano che prenderà valigia e fonendoscopio e inizierà una nuova vita a Catanzaro.
 
In bocca al lupo alla Dottoressa di Napoli che purtroppo dovrà rinunciare alla borsa vinta ad Udine, è davvero dura trasferirsi e cambiare vita con una bimba di due mesi ed un marito che va avanti con contratti a tempo determinato ed una promessa di stabilizzazione.
 
In bocca al lupo al Medico di Palermo, che dopo la laurea ottenuta in tempi record, per il secondo anno di fila è uno dei 10.000 medici che un futuro ce l'hanno. All'estero. O in Italia, chissà, tra 2-3 anni.
 
In bocca al lupo a tutti noi giovani Medici. 
Medici, volutamente con la M maiuscola in tutto il post, che hanno una dignità che qualcuno vuole rubarci ma che, ostinatamente, difendiamo giorno dopo giorno per non perdere quella passione alla base di sacrifici, rinunce e grandi responsabilità.
 
In bocca al lupo a noi ed al nostro futuro, qualunque esso sia.
Chissà, un giorno verremo gratificati.
 
Salvatore La Mattina

© RIPRODUZIONE RISERVATA