quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 05 LUGLIO 2019
Lombardia. Bartolazzi (Sott. Salute): “Per affidamento incarichi direttivi è necessaria una procedura selettiva trasparente”

Nell'attribuzione di incarichi direttivi a docenti universitari e a medici ospedalieri, "sulla base della normativa vigente, sembrerebbe chiaro che il curriculum scientifico e professionale dei potenziali aspiranti costituisce uno strumento indispensabile per evidenziare il livello di qualificazione professionale acquisito e le specifiche attività svolte. Vi è comunque necessità di una procedura selettiva trasparente in grado di assicurare la par condicio tra i possibili candidati". Così il sottosegretario alla Salute rispondendo all'interrogazione di Bologna (M5S).

"Nell'attribuzione di incarichi direttivi a docenti universitari e a medici ospedalieri, sulla base della normativa vigente sembrerebbe chiaro che il curriculum scientifico e professionale dei potenziali aspiranti all'incarico costituisce uno strumento indispensabile per evidenziare il livello di qualificazione professionale acquisito nell'arco dell'intera carriera e le specifiche attività svolte rispetto alla posizione funzionale da ricoprire, il che implica – ad avviso del Ministero della salute – che, indipendentemente dalla presenza di uno specifico obbligo di legge, vi sia comunque necessità di una procedura selettiva trasparente in grado di assicurare la par condicio tra i possibili candidati".
 
Così il sottosegretario alla Salute, Armando Bartolazzi, rispondendo ieri in Commissione Affari Sociali all'interrogazione presentata da Fabiola Bologna (M5S) sulle disparità nell'attribuzione di incarichi direttivi a docenti universitari e a medici ospedalieri nella regione Lombardia.
 
 
Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Bartolazzi: 
 
"Il conferimento degli incarichi di strutture complesse a direzione universitaria soggiace ad una speciale disciplina (decreto legislativo 21 dicembre 1999, n. 517) sulla base della quale viene demandato all'atto aziendale, sulla base dei principi stabiliti nei protocolli di intesa tra regione e università, la costituzione, l'organizzazione e il funzionamento dei dipartimenti ad attività integrata e l'individuazione delle strutture complesse che li compongono, indicando, in particolare, quelle a direzione universitaria.

Per quanto concerne l'attribuzione dei relativi incarichi, quali direttore di dipartimento ad attività integrata ovvero di struttura complessa a direzione universitaria, l'atto aziendale stabilisce anche le procedure per la realizzazione dell'intesa tra il direttore generale ed il rettore, che deve tenere conto delle esigenze formative e di ricerca oltre che di quelle assistenziali.

Con specifico riferimento all'attribuzione degli incarichi in parola ai professori e ricercatori universitari, è vero che l'articolo 5 del citato decreto legislativo n. 517 del 1999, nell'imporre l'intesa tra il direttore generale ed il rettore, esclude, al contempo, l'obbligo del previo esperimento delle procedure comparative di cui al decreto legislativo n. 502 del 1992; tuttavia, le stesse disposizioni stabiliscono che debba restare fermo l'obbligo del possesso di specifici requisiti, tra i quali, in particolare, il possesso di un curriculum in cui sia documentata una specifica attività professionale ed adeguata esperienza.
Ciò è, peraltro, confermato anche dal comma 7-bis, lettera c) dell'articolo 15 del decreto legislativo n. 502 del 1992 che chiarisce, ulteriormente, che la nomina dei responsabili di unità operativa complessa a direzione universitaria debba essere effettuata sulla base del curriculum scientifico e professionale del responsabile da nominare.

Sulla base della normativa vigente, dunque, sembrerebbe chiaro che il curriculum scientifico e professionale dei potenziali aspiranti all'incarico costituisce uno strumento indispensabile per evidenziare il livello di qualificazione professionale acquisito nell'arco dell'intera carriera e le specifiche attività svolte rispetto alla posizione funzionale da ricoprire, il che implica – ad avviso del Ministero della salute – che, indipendentemente dalla presenza di uno specifico obbligo di legge, vi sia comunque necessità di una procedura selettiva trasparente in grado di assicurare la par condicio tra i possibili candidati".
 
Fabiola Bologna (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta, ricordando come in questa fase si registrino disparità per quanto riguarda l'accesso alla dirigenza sanitaria. Nel richiamare l'esigenza di un coordinamento che eviti una sovrapposizione delle funzioni, ricorda che le linee guida vigenti prevedono l'integrazione delle attività assistenziali, formative e di ricerca svolte dal Servizio sanitario nazionale e dalle Università. Occorre, quindi, evitare la trasformazione immotivata di strutture sanitarie ospedaliere in strutture a direzione universitaria. Auspica, pertanto, un adeguamento della normativa vigente, al fine di tutelare i principi di imparzialità, pubblicità e trasparenza, garantendo le medesime aspettative ai docenti universitari e ai medici ospedalieri nell'accesso alla dirigenza sanitaria. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA