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Venerdì 19 LUGLIO 2019
Autonomie.Vertice a Palazzo Chigi. Stefani: “Sulla sanità accolte le richieste delle Regioni”
Si è concluso oggi un nuovo summit del Governo sulle proposte di autonomia avanzate da e Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Nella conferenza stampa che ha seguito il vertice il premier Conte ha sottolineato che non si potrà dare tutto quello che chiedono alle Regioni anche perché è un negoziato e quindi si tratta. Sulla sanità, invece, a sentire la ministra Stefani, la partita dovrebbe essere chiusa.
"Sono lieto di annunciare che abbiamo fatto significativi passi avanti sulle autonomie. Intravediamo la dirittura finale, la settimana prossima c'è ancora qualche passaggio ma confido che si stia arrivando al portare questo provvedimento in Consiglio dei Ministri. Era un impegno del contratto di governo, condiviso da M5s e Lega".
Così al termine del vertice odierno proprio sulle autonomie previste dall’articolo 116 della Costituzione il premier Giuseppe Conte.
Le cronache parlano soprattutto della scuola per la quale si sarebbe trovato un accordo. Ma l’ennesimo rinvio non piace al presidente del Veneto Luca Zaia che si dice "basito davanti all'ennesimo rinvio”.
“Pensavo che il Presidente del Consiglio fosse così autorevole da chiudere la partita, ma non ho ancora ben capito se l'autorevolezza serva a chiudere o invece a prolungare indefinitamente l'approvazione dell'intesa sull'autonomia differenziata" aggiunge Zaia che non manca di ricordare che i veneti “hanno le tasche piene di questa storia”.
E la sanità? A sentire il ministro per le Autonomie Erika Stefani è cosa fatta. "Su sanità, ambiente, sviluppo economico sono state accolte le richieste delle regioni - ha detto Stefani - Una svolta per il territorio, per i cittadini e per le imprese. L'autonomia funziona però se c'è quella finanziaria. Non accetteremo nessun compromesso".
Ma che la partita sia effettivamente chiusa anche per la sanità è tutto da vedere. Se andiamo a vedere le ultime bozze disponibili sulle proposte di autonomia di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che risalgono a metà maggio, nella colonna di destra sono appunto dettagliate le richieste regionali per la sanità dove figurano ampie deleghe anche su farmaci e personale, due tematiche che il ministro Grillo ha sempre detto di non voler cedere in toto alle Regioni. Vedremo.
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