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Mercoledì 24 LUGLIO 2019
Firmato Contratto Dirigenza medica e sanitaria: 200 euro lordi al mese di aumento. I sindacati: ”Premiati i giovani e la possibilità di fare carriera anche se non si è primari”. Il testo
Siglato nella notte presso la sede dell'Aran il contratto per circa 130mila dirigenti medici e sanitari del Ssn. L'ultimo contratto era stato firmato 10 anni fa. Soddisfatte anche le Regioni: "Il testo firmato da un lato favorisce lo sviluppo professionale aumentando le opportunità di carriera e dall’altro contiene elementi di innovazione importanti per migliorare la qualità del servizio reso ai cittadini". Il contratto non è stato firmato da Cimo-Fesmed e Anpo. IL TESTO
Firmato ieri nella notte dopo 10 anni di attesa il nuovo contratto per la dirigenza medica e sanitaria. Molte le novità, dagli aumenti medi di 200 euro lordi al mese, passando per la doppia carriera (gestionale-professionale) fino all'armonizzazione dei fondi contrattuali pur nella garanzia della tutela delle singole professionalità. Una trattativa molto difficile che ha visto alla fine la 'non firma' di Cimo-Fesmed e Anpo.
I sindacati medici e della dirigenza che hanno siglato ieri notte la pre intesa per il nuovo contratto (Anaao Assomed, Aaroi Emac, Fassid, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Fvm, Uil Fpl e Cisl Medici) rivendicano però la loro scelta con nettezza: “Far cadere la possibilità di chiudere questa trattativa era un rischio che non abbiamo voluto correre, non potevamo lasciare i nostri colleghi senza un contratto a dieci anni dall’ultimo firmato. Chi non ha firmato ha sbagliato, anche perché nell’accordo ci sono molte importanti novità”.
Prima di tutto l’attenzione ai giovani medici e dirigenti sanitari neo assunti che sono i protagonisti di questo accordo e che per la prima volta avranno una retribuzione fissa di pozione di 1.500 euro (oggi è zero).
Poi la grande novità della “doppia carriera” per i dirigenti senza incarichi di tipo gestionale ma con particolari capacità professionali nel loro campo e che potranno essere valorizzati con indennità economiche che potranno arrivare al livello degli attuali primari.
E ancora l’incentivazione per il lavoro disagiato con indennità notturna che passa da 50 a 100 euro e indennità festiva che potrà arrivare fino a 200 euro. Attenzione anche ai medici a fine carriera che ora, superati i 62 anni, potranno rifiutare le guardie notturne.
I soldi sul piatto non sono molti ma in ogni caso questo nuovo accordo potrà contare su 518 milioni annui a regime di cui 50 blindati per la valorizzazione dei lavori disagiati e un’altra parte significativa per i giovani e le carriere professionali.
“Un buon contratto” per chi lo ha firmato che ora dovrà vedere ulteriori sviluppi nei contratti a livello regionale e negli accordi aziendali che daranno le gambe alle nuove norme nazionali.
I particolari dell’intesa ce li ha illustrati in diretta in questa intervista esclusiva il segretario nazionale dell’Anaao Carlo Palermo.
La soddisfazione delle Regioni. “Dopo 10 anni si firma il Contratto per la Dirigenza medica e sanitaria che interesserà circa 130.000 addetti. È un fatto positivo che ci consente di riconoscere pienamente il valore di tutta la Dirigenza medico-veterinaria, la Dirigenza Sanitaria e la Dirigenza delle Professioni sanitarie che, per la prima volta, trova un assetto di regole e principi organizzativi unici”, lo afferma il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, commentando la sigla della pre intesa relativa al contratto dei medici avvenuta oggi all’ARAN.
“Voglio ringraziare il Presidente dell’ARAN, Sergio Gasparrini, l’Assessore Sergio Venturi, presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, i loro staff e tutte le organizzazioni sindacali che dopo mesi di intenso confronto hanno sottoscritto l’accordo. Considerata la ristrettezza delle risorse disponibili – ha concluso Bonaccini - credo sia stato fatto il miglior accordo possibile in un’ottica di assunzione di responsabilità per il bene della nostra Sanità pubblica”.
“Il testo sottoscritto oggi – spiega Sergio Venturi, Assessore dell’Emilia-Romagna e Presidente del Comitato di Settore Regioni–Sanità – da un lato favorisce lo sviluppo professionale aumentando le opportunità di carriera e dall’altro contiene elementi di innovazione importanti per migliorare la qualità del servizio reso ai cittadini. Dal punto di vista tecnico si è cercato di semplificare la costruzione della retribuzione con l’obiettivo di favorire una gestione aziendale degli incarichi più efficace e funzionale, orientata ai percorsi di cura, nell’ottica di coniugare le esigenze di sviluppo professionale della Dirigenza del Servizio Sanitario Nazionale con la funzionalità dei servizi resi”.
“Abbiamo lavorato anche per investire il più possibile sui giovani, cercando di intercettare le esigenze manifestate in questi mesi per i medici neoassunti.
Ci siamo poi impegnati per ridefinire le regole alla base del rapporto giuridico cogliendo le novità introdotte negli anni dal legislatore: penso alla tutela della malattia e della maternità, alla lotta contro la violenza sulle donne, alle normative in materia di Welfare e non da ultimo alla prevenzione delle aggressioni al personale sanitario”. ha detto ancora l'assessore.
“Infine - ha concluso Venturi – sono state ridefinite le risorse contrattuali per il salario accessorio in modo tale da permettere una gestione delle risorse disponibili finalizzata allo sviluppo professionale e al miglioramento delle condizioni di lavoro al fine di garantire l’erogazione dei LEA a livello nazionale. Sotto questo profilo giudico importante il riconoscimento attribuito alle guardie mediche il cui valore è raddoppiato”.
Cosa prevede il contratto. “La firma di tale contratto – scrive l’Aran - giunge al termine di una complessa trattativa che ha visto impegnate le parti per un lungo periodo. Il nuovo testo contrattuale regola in modo esaustivo i principali istituti contrattuali, molti dei quali adeguati ai numerosi interventi legislativi che si sono susseguiti negli ultimi anni. In particolare, è stata riformulata in modo completo la parte che riguarda le relazioni sindacali, anche partecipative, con una regolazione semplificata ed unitaria della materia. Si è proceduto anche all’attualizzazione ed alla riscrittura, in armonia con le nuove norme di legge, delle disposizioni concernenti la responsabilità disciplinare. Sono state, infine, ampliate ed innovate alcune tutele, ad esempio quelle concernenti le gravi patologie che necessitano di terapie salvavita, le misure in favore delle donne vittime di violenza, le ferie e i riposi solidali per i dirigenti che debbano assistere figli minori bisognosi di cure”.
“Il contratto - sottolinea l’Agenzia - si qualifica anche per l’attenzione riservata alla specialità di questa dirigenza, manifestatasi in modo più evidente nel nuovo sistema degli incarichi, volto a valorizzare la carriera dirigenziale, anche professionale, e nel relativo sistema di verifica e valutazione”.
Sotto il profilo economico, l’Ipotesi contrattuale riconosce incrementi a regime del 3,48%, corrispondenti ad un beneficio medio complessivo di poco più di 190 Euro/mese, distribuito in modo equilibrato per la rivalutazione della parte fissa della retribuzione e delle risorse utilizzate in sede locale per la remunerazione delle condizioni di lavoro, dei risultati raggiunti e degli incarichi dirigenziali. In tale ambito, è stata operata una rivalutazione degli stipendi tabellari a regime di 125 Euro mese per tredici mensilità a cui si aggiungono gli ulteriori incrementi che hanno interessato la parte accessoria del salario, con una particolare attenzione agli istituti retributivi più direttamente correlati alla erogazione dei servizi (guardie mediche e retribuzione di risultato).
“In attuazione del mandato negoziale ricevuto – rimarca l’Agenzia -, il contratto realizza, infine, una ridefinizione strutturale del sistema dei fondi riducendoli a tre e semplificandone le modalità di costituzione ed utilizzo. Il contratto diverrà efficace, a seguito della sua sottoscrizione definitiva, una volta concluso l’iter di verifica e controllo della compatibilità economico-finanziaria della Ipotesi di accordo, come previsto dalle norme vigenti”.
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