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Giovedì 08 AGOSTO 2019
Vertenza Aias. Blitz delle Forze dell’Ordine in cinque centri, indagine contro ignoti per peculato

L’ispezione (a Cagliari, Decimomannu, Cortoghiana, Domusnovas e Monastir) sarebbe stata disposta dal pm Andrea Vacca per far luce sull’inadempimento di contratti di pubbliche forniture, ma anche per accertare che quanto previsto dalla convenzione con l'Ats corrisponda ai servizi offerti dall'Aias. Anna Paola Randazzo (Aias Cagliari): “Il procedimento è a carico di ignoti”. E sui servizi la presidente chiarisce: “Sono stati già accertati positivamente nelle verifiche da parte della Regione”.

Una ispezione approfondita nelle sedi Aias di Cagliari, Decimomannu, Cortoghiana, Domusnovas e Monastir è stata eseguita giovedì, 1° agosto, dai Carabinieri, dal personale della Asl della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Cagliari e dalla Guardia di finanza. È accaduto su disposizione del pm Andrea Vacca che ha aperto un procedimento penale, al momento contro ignoti, per peculato e inadempimento di contratti di pubbliche forniture. E’ quanto si apprende dal quotidiano locale l’Unione Sarda. Secondo inoltre la puntualizzazione de La Nuova Sardegna su quanto riportato dall'Ansa, “l'ispezione dei carabinieri nelle sedi Aias è stato un vero e proprio sopralluogo. I militari hanno acquisito documenti e scattato fotografie dei luoghi per accertare che quanto previsto dalla convenzione tra l'associazione e l'Ats corrisponda ai servizi offerti dall'Aias”.

Interviene con una nota a spiegare il bliz delle Forze dell’Ordine la Presidente di AIAS Cagliari, Anna Paola Randazzo: “Il procedimento penale aperto dalla Procura della Repubblica di Cagliari, in relazione al quale in data odierna si sono svolte le ispezioni presso le strutture di Cagliari, Decimomannu, Cortoghiana, Domusnovas e Monastir, è un procedimento a carico di ignoti, iscritto a seguito delle generiche notizie di stampa apparse negli ultimi giorni su segnalazione dei sindacati. Le ispezioni – continua la Presidente - sono state finalizzate esclusivamente alla verifica della ricorrenza dei LEA, ovverosia gli standard previsti dalla Convenzione in atto con la ATS. Si fa presente che tali livelli sono stati già accertati positivamente nelle verifiche da parte della Regione.

Pertanto, il corretto adempimento degli obblighi contrattuali derivanti dalla Convenzione con la ATS è già stato riconosciuto anche dalla stessa ATS. In questo contesto – aggiunge Randazzo -, considerato che l'AIAS ha sempre offerto i servizi previsti dalla predetta Convenzione secondo gli standard di legge e contrattuali, si conferma la massima fiducia nell'operato della magistratura, nella ferma convinzione che gli accertamenti dimostreranno l'infondatezza delle illazioni mosse da più parti sindacali. L’AIAS ribadisce che, nonostante le note difficoltà nel ricevere i pagamenti da parte della Regione, tale situazione non ha mai influito negativamente nell’erogazione del servizio agli utenti, che rappresenta l’unica e vera finalità dell’Ente.

Vero è che la data della convenzione rinnovata all’AIAS per il periodo 2019-2020 in ottemperanza da quanto era stato stabilito dal tribunale civile di Sassari, per la cui sentenza l’azienda per la tutela della salute aveva sollevato un ricorso alla cassazione, tutt’ora in corso, è antecedente alle denunce sindacali che a luglio hanno lanciato l’ulteriore allarme sui rischi a cui sono stati esposti i lavoratori, e “‘gratuitamente’, perché senza stipendio” (Vertenza Aias, stipendi arretrati e operatori aggrediti da pazienti. Appello dei sindacati a prefetto e parlamentari).

Un allarme non passato inosservato alle Istituzioni. La Consigliera pentastellata Carla Cuccu, segretaria della Commissione Sanità, giovedì 18 luglio 2019 solleva con una interpellanza l’aggravarsi delle condizioni in cui versano gli operatori dei centri di assistenza AIAS di tutta la Sardegna: “La Fp – Cisl ha lanciato l’allarme sulla carenza di personale – dice la Consigliera. I sindacati segnalano la mancanza di medici, infermieri e Oss nei centri di Cortoghiana, Decimomannu e Domusnovas. Apprendiamo addirittura dalla stampa che in quest’ultimo centro manca l’unico infermiere in turno la notte. Un fatto gravissimo. Che si somma ad altri episodi preoccupanti, come quelli avvenuti a Cortoghiana, dove alcuni infermieri sono stati aggrediti dai pazienti. Chi lavora nei centri di assistenza – evidenzia la Consigliera – sa bene quanto sia importante che il clima sia sereno e che il personale sia messo nelle condizioni migliori per poter lavorare. I livelli di stress che devono sopportare gli operatori socio sanitari sono molto alti, e a questi, non si deve certo sommare la preoccupazione per lo stipendio che non arriva ormai da quasi un anno. Questa è una bomba a orologeria. Disinneschiamola prima che scoppi”.

Intanto giovedì stesso 18 luglio 2019, lavoratori e sindacati hanno cominciato un sit-in permanente sotto il Consiglio regionale a seguito delle insoddisfacenti risposte ricevute dalle Istituzioni, non concrete per una risoluzione seria della vertenza, che si è protratto per circa 10 giorni. Con una richiesta al Prefetto di Cagliari, Bruno Corda, giovedì 25 luglio 2019 le Organizzazioni Fp- CGIL, UIL FPL, Fp-CISL hanno ottenuto la riapertura del tavolo in prefettura in un confronto con i delegati in rappresentanza dell’AIAS, per un tentativo di conciliazione. Dal verbale (in allegato) si apprende che i sindacati hanno evidenziato che durante il sit-in hanno tenuto un incontro con i Capigruppo del Consiglio Regionale alla presenza dell'Assessore alla Sanità, nel corso del quale è stata prospettata, da parte della Regione, la proposta di esaminare la possibilità di sostituirsi ad AIAS nel pagamento degli stipendi ai lavoratori della suddetta Associazione. I lavoratori interessati non percepirebbero infatti la propria retribuzione da circa due mesi, ed occorre sommare anche il fatto che i lavoratori medesimi ancora devono ricevere 11 mensilità arretrate.

L'AIAS, da ultimo, ha provveduto al pagamento del 40% dello stipendio di aprile il 19 luglio, il restante 60% il 24 luglio e il 25 luglio il 50% dello stipendio di maggio 2019. Le Organizzazioni sindacali sottolineano la necessità che i lavoratori percepiscano regolarmente il proprio stipendio e pertanto, la richiesta che hanno avanzano con forza, è che i rappresentanti dell'AIAS assicurino una prossima data certa dalla quale il pagamento possa avvenire mensilmente con regolarità, senza più acconti o pagamenti parziali.

Il Prefetto è intervenuto evidenziando che, con la stipula della convenzione tra AIAS e Regione Sardegna, l'Azienda si è impegnata a corrispondere mensilmente gli stipendi ai lavoratori secondo quanto previsto dal contratto. Rileva inoltre che il credito dei lavoratori è certo ed in quanto tale esigibile, ed invita pertanto l'AIAS a porre in essere tutte le iniziative finalizzate alla soluzione della problematica delle retribuzioni e a definire la situazione attraverso l'individuazione di date certe. I rappresentanti dell'AIAS richiamando varie giustificazioni, rispondono che ad oggi AIAS non è in grado di fissare date certe per i pagamenti degli stipendi.

A questa risposta i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali non ci stanno e in assenza della comunicazione di tale data, ritengono il tentativo di conciliazione chiuso negativamente. Il Prefetto, a quel punto, sulla base di diversi spunti emersi nella discussione e di quanto espresso dai delegati dell’AIAS, chiede all’Azienda di fornire, entro 15 giorni, una risposta definitiva delle situazioni di cui hanno accennato durante l’incontro. Preso poi atto delle posizioni espresse, ha dichiarato così negativamente chiuso il tentativo di conciliazione.

“Stiamo proseguendo nella ricerca di una soluzione che consenta alla Regione di pagare direttamente gli stipendi dei lavoratori di Aias”, rimarca mercoledì 31 luglio 2019 l’assessore per la Sanità Mario Nieddu. “Intraprenderemo qualsiasi strada che risulti percorribile e che ci permetta di dare garanzie ai lavoratori - spiega l’Assessore-, intanto proseguono anche i lavori del tavolo tecnico, che si è riunito anche questa settimana. Ho dato indicazione ad Ats di liquidare immediatamente le somme riconosciute come dovute e di comprimere quanto più possibile il pagamento delle fatture nei confronti dell’associazione, per consentire il pagamento degli stipendi, correnti e arretrati. Il tavolo tecnico – sottolinea - sta producendo risultati in un percorso complesso e a volte in salita. Stringeremo il più possibile sui tempi. Ringrazio i lavoratori per la pazienza e per il senso di responsabilità con cui hanno sempre continuato a garantire i servizi, e i sindacati, con i quali il confronto è sempre aperto”.

La risposta dei Sindacati non si fa attendere, “La situazione della vertenza Aias, nonostante gli impegni e qualche novità ancora da verificare, rimane sostanzialmente bloccata, cioè senza soluzioni concrete per i lavoratori e l’utenza”. Così dichiarano Roberta Gessa, Davide Paderi e Fulvia Murru, rispettivamente segretari regionali di Fp-CGIL, Fp-CISL e UIL FPL.

“Il presidio dei lavoratori è stato sospeso in presenza di un impegno politico dell’Assessore che invece si è rivelato tutto da costruire e tutto da verificare – spiegano i sindacati -. Il tavolo tecnico prosegue ma non è ancora chiaro come alla fine potrà concretizzare per i lavoratori, tenuto conto che oggettivamente gli stipendi arretrati sono una somma altissima rispetto agli eventuali pochi crediti Aias ormai manifesti. Tutto ciò alla faccia dei proclami aziendali o di sigle autonome ora in sonno, che hanno fatto tanto rumore per anni. La situazione è, pertanto, disperata, sia sul piano dello storico che sul presente e sulla prospettiva. La politica sarda – concludono Roberta Gessa, Davide Paderi e Fulvia Murru – deve dire cosa intende fare al posto di “Sas Domos”, cioè deve individuare un percorso strutturale e serio per un servizio così delicato e non proseguire invece con una lenta agonia organizzativa e funzionale. I lavoratori e i pazienti non meritano questa assurdità”.

Elisabetta Caredda

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