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Lunedì 16 SETTEMBRE 2019
Per gli operatori della sanità l’inverno deve finire



Gentile Direttore,
ho letto con attenzione l’articolo di Saverio Proia e concordo con gran parte delle sue proposte e considerazioni: questo nuovo Governo, infatti, ha tutte le potenzialità per affrontare e risolvere le grandi questioni che riguardano il  milione ed oltre  professionisti produttori di salute impiegati nei servizi e presidi sanitari pubblici, accreditati ed autorizzati e le centinaia di migliaia di studenti dei loro corsi universitari.
 
Nello stesso programma di Governo e nelle dichiarazioni del Premier la questione è stata posta con il dovuto risalto ad iniziare dalla necessità di assumere medici ed infermieri, certo ha ragione Proia che in questa frase è compreso l’universo delle fattispecie delle decine di professioni del SSN.
 
E’ evidente che la questione di coprire le gravi carenze d’organico è la questione delle questioni sia per permettere la consegna delle conoscenze fra chi non è ancora andato in pensione e le nuove generazioni  che per dare risposte quantitativamente e qualitativamente alle domande di prestazioni sanitarie.
 
Il riordino della formazione specialistica e di base dei medici e delle altre professioni sanitarie non può che essere al centro della iniziativa governativa ad iniziare da una migliore e corretta programmazione del fabbisogno sino a riaffermare la propria capacità del SSN, con le proprie strutture e i propri professionisti, di contribuire insieme al sistema universitario alla formazione, comprese le specializzazioni.
 
Come è corretto evolvere le borse di studio degli specializzandi in un vero e proprio contratto di formazione di lavoro, disciplinato da uno specifico accordo nazionale.
 
Ma soprattutto va realizzata ed implementata la partecipazione dei professionisti e degli operatori e delle loro rappresentanze professionale e sindacali alle scelte di programmazione sanitaria e sociosanitaria, al suo monitoraggio e verifica nonché alle conseguenti modifiche.
 
Si la concertazione non è il male: innovazioni così profonde programmate nell’organizzazione del lavoro possono ben realizzarsi e dare i risultati solo se condivise e comprese da chi è il soggetto protagonista e non l’oggetto di tali modifiche.
 
I contenuti delle proposte di Proia sono in parte larga patrimonio reale o potenziale di questa nuova maggioranza di governo, per questo mi impegno sia a portarle avanti nei confronti con l’esecutivo che presentando specifiche proposte di legge o emendamenti ai provvedimenti in esame.
 
Non si può più attendere nel dare le risposte attese alle centinaia di migliaia di professionisti ed operatori del SSN: è ora che finisca l’inverno delle loro condizioni e dei soli doveri ed inizi anche per loro una nuova primavera di attese corrisposte e di diritti.
 
Vito De Filippo
Capogruppo Pd, Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati

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