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Mercoledì 25 SETTEMBRE 2019
Attacco cardiaco: attenzione a non sottovalutare i sintomi lievi

Quando i sintomi di un attacco cardiaco iniziano gradualmente e non sono successivi a uno sforzo, i pazienti hanno difficoltà a riconoscerne la gravità e si recano in pronto soccorso in ritardo, rischiando così di perdere una finestra oraria importante per preservare la funzione cardiaca. È quanto emerge da uno studio condotto negli USA

(Reuters Health)Sahereh Mirzaei e colleghi, dell’Università dell’Illinois di Chicago, hanno analizzato i dati relativi a pazienti partecipanti a un ampio studio sul cuore, condotto in diversi Stati degli USA.
Si sono successivamente focalizzati su 343 uomini e 131 donne, di età compresa tra i 29 e i 93 anni, ricoverati in pronto soccorso e per una sindrome coronarica acuta, successivamente confermata.
 
Quasi la metà dei rispondenti, il 44%, ha segnalato un’insorgenza graduale dei sintomi; il resto sintomi improvvisi. Inoltre, la metà dei pazienti ha impiegato quattro o più ore prima di andare in ospedale.
 
Quelli i cui sintomi si erano presentati gradualmente hanno impiegato fino a sei ore in più degli altri pazienti per chiedere un aiuto medico e recarsi in ospedale.
In un attacco cardiaco improvviso, i pazienti manifestano un forte dolore fin dall’inizio. Invece, i sintomi di un attacco graduale – leggero malessere, difficoltà a respirare e tensione al torace – non sono così netti, come sottolineano gli autori dello studio.
 
“I sintomi possono apparire e scomparire, ma la patologia cardiaca no. Conoscete i vostri sintomi e cercate assistenza medica immediatamente”, conclude l’autrice principale dello studio, Sahereh Mirzaei.
 
Fonte: European Journal of Cardiovascular Nursing
 
Vishwadha Chander
 
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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