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Venerdì 27 SETTEMBRE 2019
Un video sul degrado del San Paolo di Fuorigrotta. Ma per la Asl solo  “immagini costruite ad arte e molto distanti dalla realtà”

Il video condiviso sui social. La replica del Dg Verdoliva: “La sola cosa che dimostra questo video è, ancora una volta, come a Napoli esista un circuito costantemente impegnato a generare, o tentare di generare, scandali che riguardino la sanità. Un circuito di poche persone che in questo modo mortificano il lavoro di medici, infermieri e operatori sociosanitari che compiono il proprio dovere con grande professionalità e dedizione”.

Pazienti lasciati per ore nelle lenzuola sporche di sangue, un anziano con il catetere staccato tra sangue e urina. Sono le immagini di un video diffuso sui social e ripreso anche dal consigliere Francesco Emilio Borrelli, che parla di una vicenda “inaccettabile”, annunciando dia vere scritto alla Asl Napoli 1 chiedendo “l’apertura di un’inchiesta interna volta ad appurare l’eventuale sussistenza di responsabilità di carattere disciplinare e vogliamo sapere se questa vicenda è anche dovuta ai disservizi causati dall'interdittiva antimafia che ha colpito da tempo la società che gestiva la fornitura e il lavaggio delle lenzuola negli ospedali. Qualora dovessero emergere delle negligenze chiederemo delle sanzioni esemplari”.
 

L’intervento della Asl non tarda ad arrivare ed è teso a smentire l’allarme. “In queste ore circola sulle chat di WhatsApp e in rete un video nel quale si montano immagini tese a far credere che l’Ospedale San Paolo di Fuorigrotta versi in condizioni oltre i limiti della decenza, con pazienti abbandonati nella sporcizia e senza lenzuola pulite da giorni. Si tratta chiaramente di un video che tende a dimostrare una situazione molto distante dalla realtà, un video le cui immagini sono state costruite ad arte da un soggetto intrufolatosi nel reparto senza alcuna autorizzazione”, afferma il Dg Ciro Verdoliva nella nota.

“Al di là dello squallore di queste azioni - prosegue il Dg - vi è la totale mancanza di rispetto per i pazienti, usati a loro insaputa e i cui volti sono dati in pasto al web in barba ad ogni rispetto della privacy. La sola cosa che dimostra questo video è, ancora una volta, come a Napoli esista un circuito costantemente impegnato a generare, o tentare di generare, scandali che riguardino la sanità. Un circuito di poche persone che in questo modo mortificano il lavoro di medici, infermieri e operatori sociosanitari che compiono il proprio dovere con grande professionalità e dedizione”.

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