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Mercoledì 02 OTTOBRE 2019
Comparto Sanità. Fials: “Puntare su intramoenia e valorizzazione professioni”

Il sindacato in Aran durante incontro della Commissione Paritetica ha rilanciato le sue proposte in vista del nuovo contratto. “L’obiettivo primario da perseguire è sempre stato e rimane quello di allineare giuridicamente e contrattualmente le professioni sanitarie e sociali alla dirigenza sanitaria, riconoscendo pari dignità professionale ed economica in rapporto alle competenze, autonomia e responsabilità”.

Intramoenia, allineamento del contratto con quello della Dirigenza, indennità di esclusività e investimenti. Sono questi i capisaldi che la Fials ha illustrato durante  il quarto incontro della Commissione Paritetica prevista art.12 del CCNL del comparto sanità.
 
“Un incontro un po’ diverso – scrive la Fials in una nota -  dai precedenti, perché diverso era il Presidente dell’ARAN. La FIALS ha apprezzato molto il discorso di apertura del nuovo Presidente, Dott. Antonio Naddeo che nel riassumere, unitamente al Dott. Gianfranco RUCCO, Direttore ARAN per la contrattazione, le finalità della Commissione Paritetica ha auspicato che si entri, da subito, nel merito di tutte le problematiche al fine di pervenire ad una diversa classificazione finalizzata alla valorizzazione delle professionalità e che determini, di seguito, l’avvio del confronto negoziale per il rinnovo del CCNL 2019 – 2021”.
 
La FIALS è “risultata, alla data odierna, l’unica organizzazione sindacale che ha inviato all’ARAN e quindi al tavolo di confronto della Commissione, le proprie proposte sulla nuova classificazione e valorizzazione di tutte le risorse umane. Si tratta, come abbiamo sostenuto e ribadito nel nostro intervento odierno, di proposte concrete per la valorizzazione reale degli oltre 500mila dipendenti che prestano servizio nel comparto sanità e che ancora oggi, nonostante tutto, permettono all’Italia di farsi vanto di uno dei migliori sistemi sanitari pubblici del mondo”.
 
“Una valorizzazione di sostanza – specifica il sindacato -  che è poi il riconoscimento economico e sociale delle responsabilità e competenze acquisite dai professionisti della salute e da tutti gli altri dipendenti. Abbiamo espresso al nuovo Presidente e alla stessa Commissione, come il redigendo sistema di classificazione non può prescindere da investimenti finanziari aggiuntivi da parte del Governo e delle stesse Regioni, investimenti da destinare sia al trattamento economico fondamentale per la valorizzazione e la progressione di carriera, che per un sistema differente della retribuzione accessoria e delle indennità. Come anche, abbiamo sostenuto, la necessità dello spostamento di risorse economiche dal trattamento accessorio a quello fondamentale come è avvenuto, di recente, con l’ipotesi del CCNL per l’Area della Sanità (medici e dirigenti sanitari) con sicuri riflessi economici pensionistici e di trattamento di fine rapporto.”
 
 
“L’abbiamo scritto – precisa la Fials -  e continueremo a dirlo come le risorse umane sono la prima leva per garantire l’appropriata erogazione dei LEA e la sicurezza e la qualità delle cure. Per la FIALS l’obiettivo primario da perseguire è sempre stato e rimane quello di allineare giuridicamente e contrattualmente le professioni sanitarie e sociali alla dirigenza sanitaria, riconoscendo pari dignità professionale ed economica in rapporto alle competenze, autonomia e responsabilità.
Abbiamo ripetuto, oggi, che necessita rimuovere l’attuale sistema miope incapace di ascoltare i propri professionisti e di guardare realmente ai bisogni del Cittadino”.
 
“Vogliamo – incalza - pervenire ad un’estensione dell’ “attività libero professionale intramoenia” per tutte le professioni sanitarie, al riconoscimento, con il nuovo CCNL di un’ “indennità di esclusività”, come quella “specifica di professione” e per ultimo, di notevole importanza, all’attribuzione doverosa degli “incarichi a valenza professionale” per tutti i professionisti attualmente inquadrati nelle categorie D/Ds di tutti i ruoli, nessuno escluso, in fase di prima assunzione (come avviene per la dirigenza sanitaria e per il ruolo della dirigenza professionale, tecnica ed amministrativa). Ed ancora, per lo sviluppo professionale delle competenze degli altri dipendenti, un meccanismo di progressione di carriera verticale che sia più dinamico, che non abbia scadenze, ed infine, per tutti i dipendenti del comparto, la creazione di un nuovo sistema di progressione orizzontale (attuali fasce) con la modifica della normativa legislativa che blocca i fondi contrattuali aziendali al 31.12.2016 impedendo, di fatto ed in parte, tale specifica progression”.
 
“Per raggiungere questi obiettivi – rimarca la Fials - , abbiamo espresso la nostra convinzione e richiesta ritenendo che è quanto mai opportuna una linea unitaria delle Regioni nell’attuazione del sistema degli incarichi professionali che costituiscono l’innovazione discontinua rispetto ai precedenti accordi, raggiunta dopo decenni di attesa e di rinvio. Abbiamo ribadito il nostro NO a tutte le attuali tipologie di incarichi a tempo, poiché risulta assurdo che un professionista, che abbia ben espresso le sue capacità organizzative, gestionali e/o professionali, debba avere una scadenza e rifare una selezione, diversamente da quanto avviene per la dirigenza sanitaria. Come necessita valorizzare il personale amministrativo e tecnico, non solo con una diversa programmazione in percentuale delle progressioni verticali di carriera, ma anche con una differente classificazione nelle tre Aree contrattuali da definire”.
 
“Abbiamo evidenziato – puntualizza il sindacato - che necessita dare attuazione completa all’art. 5 della legge 3 del 2018, compito essenziale di questa Commissione Paritetica, per l’evoluzione professionale dell’Operatore Socio Sanitario e suo inquadramento giuridico ed economico, come degli stessi Assistenti Sociali che oggi si trovano in situazione critica per il riconoscimento dell’incarico professionale “specialista”, senza dimenticare il profilo della Puericultrice che riteniamo debba permanere necessariamente nell’Area Sanitaria e non nell’Area socio sanitaria, con uno sguardo agli infermieri generici ancora in attività.   Nel merito della nuova classificazione, entrando nel concreto, abbiamo espresso al Presidente dell’ARAN Naddeo, la necessità di passare dall’attuale sistema e numero di categorie (A, B, Bs, C, D e Ds) a quello di solo 3 Aree funzionali con la soppressione e reinquadramento del personale dell’attuale categoria A in funzione, anche, dell’art. 22 c. 15 del d. Lgs. 75/2017, allungando i termini temporali del triennio. Per uno sviluppo di carriera reale anche dei professionisti di tutti i ruoli, inquadrati attualmente nella categoria D/Ds, abbiamo espresso in Commissione, come non è possibile che i modelli organizzativi in sanità siano fondati unicamente sulla suddivisione tra dirigenti ed attuali categorie D/Ds che non crea alcuna possibilità di sviluppo di carriera per questi ultimi, poiché nel mezzo c’è il vuoto, ed è questa anche una causa della demotivazione dello stesso personale”.
 
“Abbiamo riaffermato – conclude la nota - che necessita prevedere, nel nuovo sistema di classificazione, l’Area dei Quadri che permetta di riconoscere e valorizzare le competenze e responsabilità di quei professionisti stabilmente incaricati, in maniera continuativa, di attività che comportano elevate responsabilità. Idee e proposte della FIALS, già da tempo pubblicate sulle diverse testate giornalistiche della sanità e finalmente oggi riprese anche dalle altre organizzazioni sindacali. Il Presidente Naddeo, per dare un’accelerazione e contenuti reali ai lavori della Commissione Paritetica, ha dato mandato, al termine dell’incontro, al Direttore dell’ARAN, Dr. Gianfranco RUCCO, quale unico responsabile per la contrattazione per il personale del S.S.N. e degli Orientamenti Applicativi ARAN sui contratti, di convocare la Commissione entro la fine di ottobre p.v..”

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