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Mercoledì 16 OTTOBRE 2019
Chiarimenti su tilt sistemi informatici al Centro prelievi dell’Aou Careggi



Gentile Direttore,
la stampa di sabato 12 ottobre riportava in cronaca, che la mattina del giorno precedente, al momento del massimo afflusso di utenti, il Centro prelievi ed il Laboratorio Generale, della Piastra dei Servizi dell’AOU Careggi sono stati ‘costretti’ a chiedere, ai numerosi pazienti in attesa di prelievo e di risposte, di presentarsi ad un'altra struttura o programmare il prelievo in altra data a seguito dell’impossibilità a svolgere il servizio a causa di un blocco del sistema informatico di supporto.
 
Al di là del comprensibile malcontento dei diretti interessati, ai quali da parte degli operatori va tutta la nostra comprensione e solidarietà, riteniamo opportuno e doveroso fornire alcuni spunti ulteriori a chi detiene facoltà decisionali all’interno dell’AOU Careggi e del SS Regionale toscano.
 
Quello che non si evidenzia dall’articolo di Repubblica sono gli interventi fatti dal personale per tamponare i problemi generati alla scarsa capacità di programmazione, quantizzabili in termini di orario aggiuntivo prestato che in massima parte non sarà né recuperato né monetizzato, ed affidando quindi la risposta alle criticità alla coscienza ed alla disponibilità degli operatori sanitari.
 
Ciò che appare fortemente sottovalutato da parte dell’Amministrazione è l’aumento di rischio e di stress generato dal continuo ricorso a procedure e strategie di emergenza, dalla necessità di ‘costruire’ soluzioni alternative e di rimodulare l’organizzazione del lavoro con risorse personale dimensionato in base alla totale efficacia dei supporti informatici, e quindi insufficiente.
 
La domanda che pertanto sorge spontanea dall’esperienza quotidiana in particolare valutando il grave disagio generato per gli utenti che in gran numero e quotidianamente si rivolgono al centro prelievi di Careggi è: “siamo certi che l’evento è insorto in maniera imprevedibile e di aver considerato fino in fondo le criticità derivanti da un costante depotenziamento e da una scarsa attenzione all’area dei servizi e della Diagnostica, di per sé certamente strategica per il complesso ospedaliero?”
 
Da tempo gli operatori sanitari della dirigenza e del comparto segnalano le loro perplessità sui sistemi in uso chiedendo di riconsiderare le dotazioni, l’architettura delle reti ed i software senza avere nessun riscontro effettivo.
 
Un minimo di lungimiranza e progettualità, oltre che di rispetto per i cittadini, avrebbe richiesto l’integrazione dei servizi di supporto prima della creazione delle aree vaste e dei loro percorsi assistenziali.
Almeno le strutture di una stessa AV avrebbero dovuto essere messe in condizione di utilizzare gli stessi sistemi e le stesse reti informatiche senza dover ripetere inutili e pericolosi inserimenti manuali.
 
Data l’estensione delle nuove Aziende territoriali e la richiesta di interagire organicamente con le Aziende Ospedaliere i server di supporto dovevano essere tarati per una fluida gestione dei flussi di dati estremamente consistente.
 
In realtà l’operatività dei sistemi informativi resta un problema costante in tutte le Aziende toscane che viene spesso aggirato facendo ricorso al personale in formazione dedicato all’inserimento dati nelle cartelle cliniche e sui sistemi informatici con tempi di risposta inaccettabili e che ‘forse’ potrebbe essere formato su attività di tipo diverso e realmente professionalizzante.
 
Ed è difficile credere che la mancanza di operatività dei sistemi sia totalmente scollegato dalla scomparsa di competenze specifiche interne evidenziata dal ‘ridimensionamento’ delle strutture con valenza informatica osservata nell’Azienda di Careggi nel corso degli ultimi 3 anni.
 
La promessa gara regionale per l’adeguamento dei sistemi informatici resta un miraggio reso troppo complessa dalla scelta di accorpare settori diversi con necessità estremamente eterogenee.
 
Al riguardo è difficile credere che sistemi già confezionati, legati insieme per soddisfare le esigenze di un capitolato, possano realmente soddisfare le necessità di un sistema complesso ed in rapida evoluzione come quello delle aziende toscane, col risultato che le aspettative degli operatori risultano già ingiustificatamente penalizzate prima ancora della disponibilità dei nuovi sistemi.
 
La scarsa attenzione verso le aree di ‘supporto’ del SS Regionale, ed in particolare della diagnostica in vitro, area certamente critica per la complessiva funzionalità del sistema assistenziale regionale, risulta evidente anche dalla scelta di non avviare il recepimento delle normative tecniche considerate vincolanti dalle direttive finalizzate all’unificazione degli standard assistenziali nell’unione europea.
 
La Dirigenza Medica e Sanitaria Regionale, rappresentata in Anaao Assomed, ritiene perciò che se pur dovute, le scuse ai cittadini coinvolti direttamente nell’evento ed alla cittadinanza, siano assolutamente insufficienti e che siano necessari interventi organici sui modelli organizzativi, sulle dotazioni organiche e soprattutto tecnologiche per assicurare alla cittadinanza ed agli operatori gli standard necessari ad un servizio sanitario adeguato ai bisogni reali.
 
Stefano Rapi
Responsabile Settore Dirigenza Sanitaria
Anaao Assomed Regione Toscana

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