quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 21 OTTOBRE 2019
Medicina generale. Riparte dai piccoli paesi di provincia il camper tour della Fimmg ‘Adesso Basta’

Il Camper dopo aver toccato il Nord Italia ora si dirige verso il Centro e il Sud. Scotti: “Il nostro incontrare le zone più esposte all’arretrare della risposta ai bisogni di Salute sta rendendo più forte la nostra proposta alla politica di un modello di assistenza di prossimità che protegga e risponda alle sfide della cronicità, della non auto sufficienza, della terminalità delle zone più svantaggiate e con maggiore tendenza all’invecchiamento".

Dopo la ‘sosta’ al 76° Congresso Nazionale della FIMMG in Sardegna dove ha suscitato la curiosità e l’interesse dei delegati e degli ospiti istituzionali riprende il suo viaggio il camper del tour “Adesso Basta” promosso sempre dalla FIMMG.

I numerosissimi visitatori, tra i più colpiti il Ministro alla Salute Roberto Speranza, hanno apprezzato la proposta di prossimità e presa in carico attraverso l’investimento sulla Medicina di famiglia che il camper sta portando in giro per tutta Italia. Dopo aver toccato le regioni del Nord del paese dal 22 ottobre al 22 novembre il tour toccherà prima le località del Centro e poi del Sud segnalate alla FIMMG secondo le caratteristiche indicate: vale a dire piccoli paesi dove la Medicina di Famiglia rappresenta il primario punto di riferimento per il SSN.

“Ascoltare i Sindaci, i Medici e i cittadini dei territori è fondamentale per perfezionare la proposta di prossimità delle cure primarie proposta dalla FIMMG - dichiara Silvestro Scotti, Segretario Generale Nazionale dell’organizzazione degli MMG - e lo è maggiormente in quelle aree del paese dove potrebbe essere minore l’efficacia del SSN. Bisogna ridare speranza e prospettiva alle aree economicamente meno forti che hanno subito maggiormente gli effetti degli eterni commissariamenti e dei tagli lineari”.

“Il nostro incontrare le zone più esposte all’arretrare della risposta ai bisogni di Salute - conclude Scotti - sta rendendo più forte la nostra proposta alla politica di un modello di assistenza di prossimità che protegga e risponda alle sfide della cronicità, della non auto sufficienza, della terminalità senza dimenticare le acuzie non complicate, delle zone più svantaggiate economicamente e con maggiore tendenza all’invecchiamento frutto, non solo della curva demografica comune a tutto il paese, ma anche vittima dell’abbandono di quei territori da parte delle giovani generazioni in cerca, altrove, di maggiori opportunità”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA