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Martedì 29 OTTOBRE 2019
Incontinenza urinaria. All’Asl Vercelli un device che migliora la qualità di vita dei pazienti

È costituito da un manicotto gonfiabile avvolto all’uretra e da un serbatoio con un meccanismo di attivazione. Il paziente, premendo un piccolo pulsante, può contenere l’urina per poi avere il controllo sull’espulsione nel modo corretto.

Disponibile alla Asl di Vercelli un manicotto gonfiabile in grado di migliorare in modo significativo la qualità di vita per le persone che, dopo aver subito l’asportazione della prostata, hanno problemi di incontinenza urinaria. È stato eseguito nei giorni scorsi - presso l’urologia dell’Asl diretta dal dott. Giovanni Cipollone - l’intervento mini invasivo per la l’inserimento del device su un paziente che nel 2015 aveva subito una prostatectomia radicale. Un’operazione effettuata dal Dott. Gianluca Mastroprimiano sotto la guida dell’urologo parigino dott. Christophe Llorens, l’ideatore di questo piccolo strumento.
 
“Questo device – spiega il dott. Cipollone – è costituito da un manicotto gonfiabile avvolto all’uretra e da un serbatoio con un meccanismo di attivazione. È il paziente stesso che  premendo un piccolo pulsante contiene l’urina per poi avere il controllo sull’espulsione nel modo corretto. L’intervento per l’installazione di questo sfintere artificiale è stato eseguito in anestesia spinale attraverso due piccole incisioni: una in sede perineale e l’altra inguinale”.
 
“L’incontinenza urinaria è una delle complicanze che possono verificarsi dopo l’asportazione della prostata a causa di un tumore. Questa tipologia di intervento si rivela efficace nel caso in cui persistenza un problema severo di incontinenza”, spiega la Asl riferendo che il paziente è stato dimesso dopo due giorni di degenza.

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