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Venerdì 15 NOVEMBRE 2019
Sicurezza del paziente e rischio nutrizionale
Gentile direttore,
alimentare la sicurezza e il benessere del paziente. Si è tenuto ieri 13 novembre a Firenze il seminario organizzato dal Centro Gestione Rischio Clinico della Toscana di consenso della nuova versione della pratica per la sicurezza del paziente sul rischio nutrizionale, fondamentale componente del rischio assistenziale e della valutazione multidimensionale del paziente.
Le novità introdotte dalla buona pratica sono il concetto di stratificazione del rischio e dei livelli di responsabilità, gli strumenti per la valutazione del rischio nutrizionale, il ruolo attivo che possono svolgere i pazienti e i familiari per la sicurezza nutrizionale, gli indirizzi per la formazione dei professionisti sanitari addetti all’assistenza, personale addetto alla ristorazione, personale dell’associazionismo e del volontariato.
Dalle presentazioni e dalla discussione è emerso come il percorso della nutrizione si presenti lacunoso in tutti gli ambienti di cura e di comunità e come questo possa avere delle conseguenze sulla sicurezza delle cure, anche con conseguenze gravi.
La segnalazione degli eventi avversi o near miss legati alla nutrizione, che seppur presente si manifesta in misura sotto dimensionata rispetto all’atteso, deve perciò diventare un atto di responsabilità professionale da considerarsi parte integrante della pratica assistenziale.
Prevenire il rischio nutrizionale richiede un impegno integrato e multidisciplinare affinché le persone ricoverate in ospedale o residenti in RSA o al proprio domicilio riescano ad assumere una quantità di cibo adeguata ai loro bisogni nutrizionali, ricevendo tutto l’aiuto di cui necessitano per alimentarsi in modo soddisfacente e sicuro. Tali azioni rappresentano un tratto imprescindibile del rispetto della dignità delle persone, della qualità e della sicurezza di questo specifico percorso assistenziale.
Uno degli elementi innovativi che permea tutta la buona pratica è il termine di responsabilità verso principi, valori e obiettivi concordati e condivisi, nella gestione dell'alimentazione da parte di tutti gli attori coinvolti compresi pazienti, familiari e caregiver, addetti alla ristorazione, associazioni di volontariato.
L’individuazione precoce del paziente a rischio nutrizionale, in particolare nei pazienti fragili (area chirurgica, oncologica, geriatrica) rappresenta un pilastro fondamentale per poter intervenire in modo efficace sullo stato nutrizionale, anche al fine di garantire una migliore performance clinica del paziente e una riduzione dei giorni di ricovero ospedaliero, oltre a una diminuzione globale dei costi diretti e indiretti per il SSN, come numerosi studi – anche toscani – dimostrano.
A seguito della presentazione di casi clinici di difficile gestione nutrizionale commentati da rappresentanti dei pazienti e dei cittadini, è stato presentato un focus sulla gestione e il controllo del percorso del pasto dalla preparazione in cucina fino alla somministrazione al paziente: è fondamentale che al paziente arrivi il vitto prescritto adatto alle sue condizioni cliniche, sempre garantendo la qualità organolettica e l’idoneità igienico-sanitaria, al fine di evitare conseguenze anche molto gravi, come evidenziato da studi e da casi riportati dalla cronaca.
Una sessione è poi stata dedicata alla nutrizione sul territorio, con contributi rilevanti sulla continuità nutrizionale tra territorio-ospedale-territorio con un approccio di sistema, sul fondamentale ruolo e punto di vista del medico di medicina generale e su proposte di corretta gestione della nutrizione nelle strutture socio-sanitarie (RSA).
Il Centro Gestione Rischio Clinico, tenendo conto dei tanti soggetti coinvolti e della eterogeneità del fabbisogno nutrizionale delle diverse popolazioni di pazienti, si è impegnato a definire la pratica per la sicurezza nutrizionale sulla base dei contributi raccolti durante il seminario e a promuovere la diffusione della buona pratica supportandone l’implementazione.
Sara Albolino e Elena Beleffi
Centro Gestione Rischio Clinico Regione Toscana
Anita Nannoni (AOU Careggi), Rita Marianelli e Stefania Vezzosi
Azienda Toscana Centro
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