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Martedì 13 MARZO 2012
Generici. Foresti (Assogenerici): “Dubbi su come medici applicheranno norma dl liberalizzazioni”

Il presidente di Assogenerici teme che ci possa essere da parte del medico “un utilizzo strumentale della 'non sostituibilità'” che vanificherebbe l’obiettivo della norma del decreto liberalizzazioni di incentivare la prescrizioni dei farmaci equivalenti.

È scettico il presidente di Assogenerici, Giorgio Foresti, sui risultati che deriveranno dalla norma contenuta nel decreto liberalizzazioni per incentivare la prescrizione e la dispensazione dei farmaci generici. Parlando a margine di una conferenza sulla contraccezione organizzata stamani al Senato, Foresti ha definito la norma attuale “valida”, anche se “addolcita” rispetto alla formulazione iniziale, “saggia e sana che prevedeva di rendere quasi obbligatoria la prescrizione del farmaco generico” da parte del medico. Ma i medici “si sono sentiti privati della propria libertà prescrittiva” e proprio questo atteggiamento, secondo Foresti, pone dubbi sugli effetti che potrà avere anche la formulazione definitiva della norma: "Si stabilisce che il medico 'è tenuto' a prescrivere il farmaco generico. Ma chi andrà poi a verificare che questo avvenga realmente?”, si domanda il presidente di Assogenerici.

Per capire gli effetti della norma, dunque, "bisognerà vedere se i medici la applicheranno”. Il timore è che “ci possa essere un utilizzo strumentale della non sostituibilità” che alla fine lascerà inalterata la diffusione del farmaco equivalente in Italia. “Anche se – ha ricordato Foresti – in questi anni anche il ruolo del farmacista è diventato più importante” per la diffusione dei generici.

Rispetto alla possibilità delle aziende di fare informazione tra i medici sui farmaci generici per incentivarne la prescrizione, Foresti ha ritenuto questa ipotesi “pleonastica” e “superata”. “Il medico usa quella molecola da 20 anni, sa benissimo come funziona e probabilmente avrebbe più da dire a noi di quanto noi avremmo da dire a lui”. Inoltre, “questa attività produrrebbe un aumento dei costi per le aziende che finirebbe per incidere anche sul prezzo del farmaco”. E proprio il prezzo è uno dei punti di forza dei farmaci equivalenti tanto che, ha concluso Foresti, “l'obiettivo di questo decreto era quello di far risparmiare gli italiani quei 600 milioni all'anno che spendono per il brand scegliendo invece il generico con le stesse garanzie di efficacia, sicurezza e qualità. E nello stesso tempo le aspettative di veder scendere il prezzo del generico per aumentano dei volumi, con vantaggi anche per la spesa del Ssn. Non siamo più così sicuri che questo avverrà”.

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