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Lunedì 25 NOVEMBRE 2019
Diagnostica dal medico di famiglia? Sarebbe meglio usare quei soldi per la formazione



Gentile Direttore,
sarebbe opportuno e giusto che i dirigenti di tutte le sigle dei Sindacati dei medici operanti nel SSN, e liberi professionisti, convergano coraggiosamente, lasciando da parte personalismi, sulla proposta del sindacato SNAMI di aumentare, devolvendo le somme stanziate per la diagnostica ambulatoriale nella medicina generale, i posti disponibili ai neoabilitati per la formazione nella medicina generale ed in quella specialistica.
 
Ciò, tenuto conto del fatto che gli imbuti formativi nel 2020 saranno maggiori quando gli abilitati 2019/20, che saranno in possesso di laurea abilitante, si sommeranno agli abilitati 2018/19 di vecchia normativa con l’anno di attesa.
 
I 236 milioni di euro stanziati nella manovra finanziaria 2019 per il progetto di acquisto di apparecchiature sanitarie di telemedicina e di diagnostica strumentale nella medicina generale siano invece destinati al completamento formativo dei medici neoabilitati con l’aumento dei posti del corso triennale di medicina generale e di quelli delle specializzazioni.
 
Per fronteggiare le attuali gravi carenze il SSN ha più urgente bisogno di medici formati da immettere nella medicina generale e nella specialistica ospedaliera e territoriale che non di diagnostica strumentale di primo livello per sola telemedicina a rischio di poca funzionalità alla buona cura del malato.
 
Dott. Massimo Calisi
Medico di famiglia a Pescara, segretario regionale FISMU Abruzzo
 

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