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Venerdì 06 DICEMBRE 2019
Agenas contesa. Braccio di ferro tra Speranza e le Regioni sul futuro del Dg, Francesco Bevere

Al centro dello scontro la possibilità o meno, per il ministro, di applicare lo spoils system anche al direttore generale dell’Agenzia. Per il Consiglio di Stato sembrerebbe di sì ma sono gli stessi magistrati ad avanzare molti dubbi sulla costituzionalità di un eventuale applicazione dei profili di spoils system alla figura del Dg Agenas. E Le regioni fanno muro, anche se sarebbe già pronto il sostituto, l’attuale Dg della sanità dell’Emilia Romagna, Kyriakoula Petropulacos.

L’Agenas è in questi giorni oggetto di uno scontro tra Governo e Regioni  attorno alla figura del Direttore generale Francesco Bevere che, stante a quanto si apprende, potrebbe rientrare anche lui nella rotazione di nomine in spoils system.
 
La conferma viene dalla richiesta di parere che il ministero della Salute ha inviato al Consiglio di Stato sulla possibilità o meno di applicare il meccanismo di spoils system, già operativo proprio in queste settimana per il Dg Aifa, anche al Dg di Agenas.
 
E a una prima lettura della risposta fornita dal Consiglio di Stato sembrerebbe di sì: “Dal quadro legislativo e giurisprudenziale sino a qui tratteggiato, emerge che, anche per il direttore di Agenas viene in rilievo il meccanismo del cosiddetto spoils system”, scriveva ieri la Repubblica citando passi del parere.
 
Ma la cosa non sarebbe così semplice e netta. Sempre Repubblica riporta infatti un altro paragrafo di quel parere dove è lo stesso Consiglio di Stato ad avanzare dubbi sulla questione “emerge in definitiva – si legge nel parere riportato dal quotidiano romano - la differente posizione del direttore generale di Agenas rispetto a tutte quelle figure cui fisiologicamente deve applicarsi il meccanismo dello spoils system, con conseguente dubbio di compatibilità della norma tuttora in vigore con gli articoli 95, 97 e 98 della Costituzione”.
 
E quindi? Non si sa a questo punto quale sarà la decisone di Speranza che oggi, sollecitato da La Stampa a dire la sua, anche per stroncare le voci di un possibile nesso tra la decisione di rimuovere Bevere e la recente, scrive il quotidiano di Torino, “denuncia sui cento milioni di consulenze da parte delle regioni in piano di rientro con le grandi multinazionali di advisor per funzioni alle quali sarebbe per legge preposta proprio l’Agenzia”.
 
Un sospetto nettamente stroncato dal ministro che a La Stampa risponde: “Per me la trasparenza sarà sempre regola ferrea da rispettare senza guardare in faccia a nessuno. Vale per Agenas come per qualsiasi agenzia”.
 
Sempre La Stampa ha sentito anche il vice ministro alla Salute Sileri: “Voglio credere che sia una coincidenza temporale e non una conseguenza della denuncia. Il contratto di Bevere era stato rinnovato ad agosto dall’ex ministro della Salute Giulia Grillo, e proprio per il ruolo fondamentale di supporto alle Regioni che ha l’Agenzia al fine di garantire un’omogeneità di offerta di prestazioni sul territorio nazionale, la nomina direttiva non può prescindere dall’intesa con le Regioni che al momento si dichiarano contrarie alla rimozione dell’attuale direttore generale. Tra l’altro ogni nomina, qualsiasi essa sia, deve rispondere a requisiti di trasparenza e merito.”
 
Insomma l’affare è molto ingarbugliato. L’unica cosa certa è al momento la difesa delle Regioni che, riferisce sempre La Stampa,  hanno scritto a Speranza (la lettera è a firma Bonaccini e Toti) sottolineando che “la procedura di  nomina degli organi amministrativi delle richiamate Agenzie vede acquisire, come noto, anche l’Intesa della Conferenza Stato-Regioni”.
 
E ad andarci giù duro è poi l’Assessore alla Sanità della Sicilia Ruggero Razza che, tramite l'Adn Kronos chiede al ministro della Salute perché vi sia “tanta pervicacia nel rimuovere il direttore di Agenas Francesco Bevere?”.
 
“È una questione francamente imbarazzante, perché il rinnovo è avvenuto appena quattro mesi fa. Allora – prosegue Razza - l’unanimità delle Regioni, in accordo con la ministra Grillo, riconobbe a Bevere la capacità di avere trasformato in questi anni Agenas, rendendola uno strumento vero di supporto per le Regioni. Bevere è stato l’uomo capace di scrivere insieme all’Autorità nazionale, all'epoca guidata da Raffaele Cantone, misure anticorruzione in sanità, che in Sicilia, solo per fare un esempio, stanno dando grandi risultati".
 
"Non si comprende, a fronte di questi oggettivi risultati e del supporto tecnico fornito alle Regioni, la ragione per la quale si voglia utilizzare una struttura come strumento di merce di scambio politico. Credo – conclude l’assessore siciliano all’Adn Kronos - che il ministro abbia il dovere di rispondere e motivare un avvicendamento che, oltre al deprecabile uso delle strutture dello Stato come poltronificio, agli occhi quantomeno della maggioranza delle Regioni italiane appare privo di qualsiasi senso”.
 
Ed è ancora infine sempre La Stampa a indicare chi potrebbe essere il sostituto di Bevere qualora Speranza andasse dritto con lo spoyl sistema: Kyriakoula Petropulacos, attuale direttrice della sanità regionale dell’Emilia Romagna.

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