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Mercoledì 11 DICEMBRE 2019
I cardiochirurghi ai cardiologi: “Meglio il bypass dell’angioplastica. Rivedere le linee guida sulle coronaropatie”

Un’analisi della BBC sullo studio EXCEL documenta problemi su dati e conclusioni relativi ad angioplastica coronarica: si evidenziano migliori risultati a breve e lungo termine con intervento bypass. Forte sostegno di SICCH e Fondazione Cuore Domani alla richiesta della Società europea di chirurgia cardiotoracica inoltrata alla Società europea di cardiologia.

“Un recente servizio della BBC, andato in onda lunedì 9 dicembre (BBC newsnight), riporta i dati analizzati indipendentemente dalla BBC stessa sui risultati dello studio EXCEL che valutava i risultati del trattamento della malattia coronarica con stenosi del tronco comune. Lo studio, così come pubblicato, concludeva come i due trattamenti attualmente praticati in questo caso (bypass coronarico e angioplastica coronarica) sarebbero equivalenti come risultati. L’analisi della BBC e dei suoi consulenti ha origine dal recente congresso della Società europea di chirurgia cardiotoracica (EACTS) di Lisbona di ottobre 2019, quando uno dei coautori dello studio EXCEL (che poi ha ritirato la propria firma dallo studio stesso) ha documentato come lo studio presenti dei problemi sia nell’analisi che nella presentazione dei dati. Inoltre, le conclusioni dello studio, una volta analizzate in modo corretto, andrebbero modificate in favore dell’intervento di bypass coronarico, che offre migliori risultati a breve e lungo termine”. Così in una nota la Società Italiana di Chirurgia Cardiaca (SICCH).
 
“Questa rianalisi ha come conseguenza diretta il fatto che le attuali linee guida sull’argomento devono essere riviste al più presto per garantire ai pazienti le cure migliori e più appropriate”, sottolinea il presidente della SICCH, Gino Gerosa.
 
“La Società europea di chirurgia cardiotoracica ha chiesto alla Società europea di cardiologia di rivedere al più presto le linee guida sull’argomento, ma al momento non ha ancora avuto risposta in merito. La Società Italiana di Chirurgia Cardiaca e la Fondazione Cuore Domani, da sempre al fianco dei pazienti e dell’etica medica, esprimono il proprio sostegno totale a questa richiesta”, conclude Gerosa.
 

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