quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 13 DICEMBRE 2019
Biologi. D’Anna (Onb): “Speranza non tagli le tariffe dei laboratori di analisi accreditati con il Ssn”

Questo l'appello del presidente nazionale dell'Ordine lanciata ieri durante la presentazione del rapporto Crea. "Si possano determinare tariffe in grado di garantire non solo la sopravvivenza di quella rete di strutture che garantiscono ai cittadini e agli utenti di poter ottenere le prestazioni dei laboratori senza liste di attesa, ma anche la qualità delle prestazioni stesse erogate".

Una richiesta. Rivolta direttamente al ministro: a Speranza "chiediamo di aprire un tavolo di confronto e di evitare che il ministero, come già accaduto negli anni scorsi, tagli indiscriminatamente le tariffe dei laboratori di analisi accreditati con il Servizio sanitario nazionale". Lo ha ribadito il senatore Vincenzo D'Anna, presidente dell'Ordine nazionale dei Biologi, prendendo parte alla presentazione di "un lavoro che è stato elaborato dal Crea (Consorzio per la ricerca economica applicata in sanità), grazie al professor Federico Spandonaro e ad altri esperti di statistica, sui criteri e le modalità per costruire le tariffe di remunerazione delle prestazioni di laboratorio".
 
Nel modello, si tiene conto sia dei reali costi di produzione, sia della "grandezza" dei laboratori. In ogni caso, ha ricordato ancora D'Anna, almeno "abbiamo una base sulla quale trattare e che presto mostreremo al ministro Speranza dal momento che il modello che il suo Dicastero vorrebbe adottare, rischia di mandare sul lastrico centinaia di centri di analisi". Il presidente dei Biologi ha elogiato il modello elaborato dal Consorzio e la sua utilità, affinché "si possano determinare tariffe in grado di garantire non solo la sopravvivenza di quella rete di strutture che garantiscono ai cittadini e agli utenti di poter ottenere le prestazioni dei laboratori senza liste di attesa, ma anche la qualità delle prestazioni stesse erogate". Il tutto, ha aggiunto ancora D'Anna, "all'interno di un contesto di qualità che "è anche remunerativo" perché "sono prestazioni pagate a tariffe ai privati accreditati e non come nelle strutture pubbliche a pie' di lista".

© RIPRODUZIONE RISERVATA