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Martedì 07 GENNAIO 2020
Dal Mnlf il manifesto per la libertà professionale del farmacista. “Base per riforma del sistema di distribuzione e della professione”

Tutti i farmacisti hanno il diritto ad esercitare la propria professione liberamente, sia professionalmente che imprenditorialmente. Nessun obbligo commerciale può essere imposto nelle scelte professionali del farmacista quando queste sono legate al mantenimento e alla cura della salute della persona. Le attività del farmacista con le conseguenti responsabilità civili e penali, debbono essere ricompensate adeguatamente e decorosamente. Questi alcuni dei punti contenuti nel documento. IL MANIFESTO

La professione di farmacista è libera indipendentemente dal luogo ove ella si svolge. Tutti i farmacisti hanno il diritto ad esercitare la propria professione liberamente, sia professionalmente che imprenditorialmente. Questi i primi punti del "Manifesto per la libertà professionale del farmacista", presentato dal Movimento Nazionale Liberi Farmacisti quale "base teorica per l'azione di riforma del sistema di distribuzione del farmaco e della professione di farmacista per il 2020".
 
"Nessuna norma o legge può impedire lo sviluppo umano e la libertà della persona, quando tali norme o leggi sono contrarie ai principi fondamentali dei diritti umani, esse vanno cambiate. Il farmacista, quale cittadino dello Stato italiano, non può essere privato della possibilità di esercitare la propria professione liberamente e, se lo desidera, anche imprenditorialmente per migliorare la propria condizione economica e quella della sua famiglia", si spiega nel documento.
 
"E' il farmacista e nessun altro, l'artefice delle proprie scelte professionali, sia egli titolare dell'esercizio in cui opera o collaboratore della stessa". E ancora, "le attività del farmacista con le conseguenti responsabilità civili e penali, debbono essere ricompensate adeguatamente e decorosamente". Da qui la richiesta affinché "nessuno dei componenti della categoria tragga vantaggio ingiustificato per se, impedendo la crescita economica di tutti gli altri".
 
Altrop punto contenuto nel documento redatto dal Mnlf recita: "Nessun obbligo commerciale può essere imposto nelle scelte professionali del farmacista quando queste sono legate al mantenimento e alla cura della salute della persona". E, "ovunque venga dispensato un farmaco in strutture pubbliche o private l'atto deve essere eseguito, controllato e sorvegliato da un farmacista".
 
In tema di formazione continua, poi, nel manifesto si rimarca come questa debba essere indipendente, "non finalizzata al mero raggiungimento di traguardi formali, ma sostanziata dall'acquisizione delle ultime scoperte scientifiche".
 
E inoltre, "le conoscenze e le specializzazioni ottenute dal farmacista in ambito universitario debbono poter essere riconosciute completamente nei diversi ambiti lavorativi".
 
Non manca un riferimento anche al tema di genere. "Nessuna discriminazione di genere può essere posta in essere, le donne debbono poter affrontare la gravidanza e la cura dei propri figli, nei tempi più consoni, senza che la propria carriera professionale ne sia compromessa".
 
Infine, nel manifesto il Mnlf sottolinea come "nessun datore di lavoro ha il diritto d'imporre comportamenti illeciti ai propri dipendenti, tantomeno favorire la consegna di farmaci senza la dovuta presentazione della ricetta medica".

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