quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 21 GENNAIO 2020
Ostetriche, siamo importanti ma qualcuno non lo sa



Gentile Direttore,
l’auspicio è che l’anno  internazionale delle ostetriche 2020  sia anche in Italia uno stimolo per la valorizzazione  della professione ostetrica e dell’importanza del  suo  ruolo sociale. Papa Francesco, al termine dell'Angelus di domenica 19 gennaio a San Pietro, ricordando che il 2020 è stato designato da parte dell’OMS  come l'anno internazionale della professione infermieristica e ostetrica (Nursing end Midwifery), ha specificato che  le ostetriche compiono forse la più nobile tra le professioni.. .proprio per evidenziare i fini elevati che quest’ultima persegue.

L’arte maieutica dell’ostetrica citata da Socrate (figlio dell’ostetrica Fenarete) infatti ha un origine che si perde nella notte dei tempi. Il compito della “levatrice” andava al di là dell’intervento medico-tecnico ed era apprezzata per le sue doti  umane, la comprensione e la  sua disponibilità a far  fronte ai bisogni delle  donne.  

Rispetto alla presenza di ostetriche,
nella maggior parte dei Paesi a basso reddito vi è un triplice deficit che riguarda le competenze, la copertura e l’accesso. C’è una scarsità di ostetriche certificate e di altro personale con competenze ostetriche (ad esempio le levatrici tradizionali o Traditional Birth Attendants, Tba) per accompagnare il numero stimato di gravidanze e parti fisiologici e per individuare precocemente le nascite che possono andare incontro a complicazioni. Inoltre, i servizi gestiti da ostetriche sono integrati all’interno della comunità e costituiscono spesso l’anello di congiunzione tra la comunità e il sistema-salute per tutti gli aspetti che riguardano la salute della donna e del bambino. La presenza di servizi gestiti da ostetriche, assicura la continuità dell’accompagnamento alla gravidanza, alla nascita, all’allattamento e ai primi anni di vita del bambino e il ricorso precoce alle cure medico-specialistiche quando necessarie.

La prestigiosa rivista “The Lancet” nel 2014  aveva già dedicato all’assistenza ostetrica un numero speciale  nel  “The Lancet Series “Midwifery”. In esso,  Renfrew et al., forniscono  un modello di care ostetrica  di qualità da garantire  alla madre e al neonato (Quality Maternal And Newborn Care) che comprende cure preventive e di supporto,  che contribuiscono a rafforzare le capacità delle donne e che si concentrano sulla promozione dei normali processi riproduttivi , garantendo l'accesso ai trattamenti di emergenza quando necessario. La Midwifery è fondamentale in questa prospettiva “di presa in carico”; essa include diversi elementi collimanti con le dimensioni principali dell'assistenza primaria (primary care),  quale primo livello di contatto della popolazione con il sistema sanitario, in particolare interventi preventivi  e di supporto che rafforzano le capacità delle donne e che rispondano alle loro esigenze. L'attenzione dovrebbe essere incentrata sulla promozione dei processi normali riproduttivi, mentre l'accesso alla gestione delle complicanze e al trattamento d'emergenza dovrebbe essere disponibile quando necessario .

Nel modello  proposto da Renfrew et al. sono descritte anche le caratteristiche chiave di una midwifery care di qualità da garantire alle donne in età fertile ed ai bambini. Questo modello di midwifery care si basa non solo su solide evidenze epidemiologiche ma anche su evidenze qualitative, che meglio si prestano a descrivere la prospettiva delle donne  secondo una visione olistica.

La presidente Franka Cadèe dell’International Midiwives Association  (ICM), coerentemente con le  direzioni strategiche dell’OMS ha dichiarato quanto segue “.. Utilizzerò l'energia, l'entusiasmo e le intuizioni delle ostetriche e dei propri stakeholder di tutto il mondo in modo da poter guidare le ostetriche e le donne a livello globale, regionale e locale verso un migliore potenziamento dei servizi nel percorso nascita. Per le donne e le loro famiglie è un diritto umano fondamentale  poter contare sulle ostetriche, in quanto sono le professioniste della salute più competenti per garantire cure rispettose, personalizzate e di alta qualità durante tutto il continuum del parto/ nascita. Pure le ostetriche hanno il diritto di essere riconosciute, rispettate e rappresentate come professionisti sanitari formati, regolati e autonomi per fornire tale fondamentale “care”.”

Anche la società scientifica Syrio si impegnerà attivamente,  con diverse iniziative,  durante l’anno internazionale  2020 al fine di  sostenere anche in Italia la figura dell’ostetrica,  fondamentale per promuovere e tutelare  la salute di genere, sessuale-riproduttiva,  del neonato/bambino e della famiglia.

Una figurata fortemente richiesta dalle donne ma ancora scarsamente presente nelle sue aree di competenza.

L’Augurio è quindi che  nel  2020  i politici ed i manager dell’area  sanitaria  e della gestione delle risorse professionali,  guardino l’organizzazione dei servizi e dei percorsi di cura con un approccio olistico della salute e delle differenze di genere al fine di  rispondere più adeguatamente ai  reali bisogni sanitari e sociali della persona .  

Gli ambiti di attività e di responsabilità dell’ostetrica/o riguardano tutto il ciclo vitale della donna e tutta l’area ostetrica-ginecologia e neonatale e l’allocazione in questi  ambiti dei profili professionali adeguati a rispondere a 360 gradi  alle necessità  della persona è  un passo fondamentale per assicurare un’assistenza meno parcellizzata, la continuità  delle cure nonché la soddisfazione dell’utenza e la valorizzazione dei professionisti che vi operano.  

Prof.ssa Miriam Guana
Presidente Syrio-Società italiana di Scienze ostetrico, ginecologiche, neonati

© RIPRODUZIONE RISERVATA