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Martedì 04 FEBBRAIO 2020
Milleproroghe. Governo alza tetto spesa farmaceutica per acquisti diretti e abbassa quello della convenzionata: 500 milioni in ballo

La norma proposta varrà solo per il 2020. Il tetto per diretta passa dal 6,69% al 7,13%, mentre quello della convenzionata passa dal 7,96% al 7,52%. Lo scopo dichiarato è quello di "rimodulare gli effetti dello sforamento del tetto della spesa per gli acquisti diretti e, conseguentemente rivedere il tetto della spesa convenzionata". Inoltre, dal 2021, si prevede l'individuazione di criteri utili alla eventuale rideterminazione complessiva dei tetti. L’EMENDAMENTO

Come già anticipato è stato predisposto l'emendamento del Governo al decreto milleproroghe che punta a rimodulare i tetti di spesa per la farmaceutica. "L'intervento si è reso necessario per l'incremento negli ultimi anni della spesa per gli acquisiti diretti, in particolare dovuta ai medicinali ad uso ospedaliero", si legge nella relazione illustrativa. 
 
Pertanto, solo per il 2020, si è ritenuto di dover intervenire rideterminando, in aumento, il tetto della spesa farmaceutica per acquisti diretti, che secondo l'emendamento passa dall'attuale 6,69% (al netto dello 0,20% per i gas medicinali) al 7,13 per cento (sempre al netto dei gas medicinali, dovrebbero essere circa 500 milioni in più); parallelamente il tetto per la spesa convenzionata viene abbassato, passando dall'attuale 7,96% al 7,52 per cento.
 
La misura è dunque finalizzata a "rimodulare gli effetti dello sforamento del tetto della spesa per gli acquisti diretti e, conseguentemente, rivedere il tetto della spesa convenzionata".
 
Inoltre, a decorrere dal 2021, viene prevista l'individuazione, con decreto del Ministero della Salute da adottarsi entro il 30 giugno 2020, su proposta di Aifa, di concerto con Mef, sentita la Conferenza Stato Regioni, di "criteri utili al legislatore alla eventuale rideterminazione dei nuovi tetti della spesa farmaceutica. Il previsto decreto dovrà individuare i criteri menzionati tenendo in considerazione gli effetti conseguenti alla revisione del prontuario farmaceutico".
 
Viene infine specificato come la proposta non vada a determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, dal momento che "la rimodulazione dei tetti viene garantita nel rispetto del tetto complessivo della spesa farmaceutica, e segnatamente a parità del finanziamento della spesa farmaceutica pari al valore del 14,85% del fondo sanitario nazionale".

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