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09 FEBBRAIO 2020
Fine vita. Marino: “Il Parlamento si assuma l’onere di fare le leggi”

"È necessario individuare un percorso che accompagni i genitori senza pretendere di insegnare loro cosa sia giusto o cosa sia sbagliato. Giungere insieme alla decisione più saggia nell’interesse del bambino sarà ogni volta difficilissimo ma, come medico, è l’unica strada che vorrei percorrere". Così il Professore di Chirurgia e Senior Vice President presso la Thomas Jefferson University di Philadelphia commenta la mozione approvata dal comitato di bioetica.

"Spesso il Parlamento italiano ha tentato di evitare o ritardare il più possibile la discussione di leggi che coinvolgono la visione etica della vita e della dignità della vita stessa lasciando questo compito alla magistratura, ora peró la politica ha il dovere di assumersi le sue  responsabilità e normare queste situazioni". Lo afferma in una nota il professor Ignazio Marino commentando la mozione approvata dal comitato di bioetica sullo stop all'accanimento terapeutico nel caso di  fine vita per i bambini.
 
Per Marino, oggi Professore di Chirurgia e Senior Vice President presso la Thomas Jefferson University di Philadelphia, "i medici di fronte alla  sofferenza hanno il compito di utilizzare tutti gli strumenti per  lenirla o eliminarla. Tuttavia, la scelta più difficile è quella di decidere di fermarsi e questo è ancora più complesso e drammatico nella  situazione di un bambino che soffre e ha una limitata aspettativa di  vita".
 
"La dignità e la sofferenza del bimbo non dovrebbero essere più  importanti del nostro amore? Io penso di sì ma non penso che sia  semplice accettare che non c’è più nulla da fare e riconoscere che l’unico risultato di proseguire con le terapie è il prolungare l’agonia. La mozione è veramente importante perché tocca il tema dell’essenza  stessa della vita e del suo significato. Per questo credo che occorra  adesso un serio lavoro del Parlamento affinché una decisione così  difficile non venga in futuro ancora affidata ai Magistrati", aggiunge  Marino.
 
"È necessario individuare un percorso che accompagni i genitori senza pretendere di insegnare loro cosa sia giusto o cosa sia sbagliato. Giungere insieme alla decisione più saggia nell’interesse del bambino sarà ogni volta difficilissimo ma, come medico, è l’unica strada che vorrei percorrere", conclude Marino.

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