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Lunedì 02 MARZO 2020
Aggressioni al personale. L’emergenza continua



Gentile Direttore,
il 1 settembre 2019 la Cisl Medici Lazio scriveva all’allora Ministro dell’Interno ed ai Prefetti del Lazio prendendo specifico spunto da un episodio. “Anche i recenti gravissimi fatti di Napoli dove un numeroso gruppo di facinorosi, troppo in fretta etichettato come familiari di un paziente quasi a volerne comprendere le motivazioni giustificandone le azioni, ha devastato l’intero pronto soccorso dell’ospedale cittadino dopo aver appreso del decesso di un proprio congiunto, sono ancora impressi nella memoria collettiva. Il problema esiste, è ampiamente diffuso, la risonanza mediatica è ben percepita e gli effetti devastanti in termini di sicurezza degli operatori e di fiducia nelle Istituzioni sono altrettanto noti”.
 
Sei mesi dopo, al di là del triste episodio di cronaca, quanto avevamo scritto si è rivelato essere “Parole senza tempo” a voler mutuare il titolo di un libro di poesie di un giovane di Oristano, Marco Porcu, prematuramente scomparso qualche anno fa.
 
E dalle parole senza tempo al “Paese senza tempo” il passo è breve volendoci rifare al titolo del libro dove Concita De Gregorio racconta di una Italia senza tempo, dove non si parla di diritti, di lavoro, di economia. Dove languono la cultura, l’istruzione, la ricerca e lo sviluppo. Il paese senza tempo è un paese senza realtà e senza vita, lacerato da risse, litigi, parole urlate, tutti segnali di una vita che è divenuta soltanto apparente.
A settembre chiedevamo, ed abbiamo in seguito continuato a chiedere, l’attivazione di un posto della Polizia di Stato nelle strutture ospedaliere ritenendolo elemento deterrente rispetto alle possibili aggressioni a danno del personale.
 
Chiedevamo alla Regione Lazio di definire uno stanziamento di fondi per implementare il livello di sicurezza almeno delle aree dove insistono i servizi deputati alla emergenza-urgenza.
 
Cosa è stato concretamente realizzato? Siamo in attesa del Ddl sicurezza ma è sopraggiunta l’emergenza coronavirus. Questo è il Paese delle emergenze continue dove programmare qualcosa evidentemente richiede troppa fatica. Nelle emergenze noi italiani siamo bravi, diamo il meglio di noi stessi.
 
Il capitano della nave trattenuta a Yokohama è stato l’ultimo a scendere dopo un fermo che durava dal 5 febbraio: ed è italiano.
Il Pronto Soccorso del Pellegrini ha riaperto grazie all’impegno di uomini e donne normali che non vogliono essere considerati eroi pur avendo la piena consapevolezza di essere in guerra.

E’ triste rileggere quanto abbiamo evidenziato ogni volta che accadeva una aggressione ed è ancora più triste verificare, dati alla mano, che si è fatto davvero ben poco.
 
L’emergenza continua e non è solo quella del coronavirus. E’ una intera nazione ad essere in emergenza. Siamo ridotti maluccio, speriamo di farcela.
 
Luciano Cifaldi
Segretario generale Cisl Medici Lazio

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