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Martedì 03 MARZO 2020
Coronavirus. Opi Lombardia: “Senza infermieri non c’è alcun Ssn”

Il coordinamento degli Opi della Lombardia evidenzia come sia stata necessaria un'emergenza sanitaria per far emergere quanto “richiamato  da anni dagli Ordini professionali all’attenzione delle istituzioni e dei media”, e cioè “la carenza di infermieri nel Ssn e la dedizione e la passione che questi professionisti della sanità mettono in campo”. E ribadisce che “lnon è possibile alcuna sanità senza infermieri”.

"L’emergenza Coronavirus, il COVID-19, di queste settimane ha messo in evidenza l’impegno, lo sforzo e la competenza degli infermieri nell’assistenza specialistica e intensiva ai cittadini affetti da SARS-CoV-2. La carenza di infermieri nel SSN, e la dedizione e la passione che questi professionisti della sanità mettono in campo, è da anni richiamata dagli Ordini professionali all’attenzione delle istituzioni e dei media: sorprende che si sia dovuta attendere una emergenza sanitaria di questa portata per apprendere “mediaticamente” che non è possibile alcuna sanità senza infermieri. La professione infermieristica da anni sostiene il Sistema Sanitario Nazionale, nonostante le discutibili politiche che hanno portato a vincoli stringenti rispetto alle esigenze organiche ospedaliere ed alle necessità di assistenza infermieristica nelle famiglie e nelle comunità”. E' quando evidenzial in una nota, il Coordinamento regionale degli Ordini delle professioni infermieristiche della Lombardia che riunisce gli Opi delle province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Mantova, Milano-Lodi-Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese.
 
“Come Ordini degli infermieri lombardi - prosegue la nota - stiamo collaborando incessantemente con le istituzioni nazionali e regionali relativamente all’emergenza COVID-19, sostenendo le misure adottate anche laddove abbiamo preso solo atto di interventi che suscitano dubbi e perplessità quali, per esempio, le modalità di reclutamento in emergenza del personale infermieristico: dalla chiamata degli infermieri in pensione all’affrettata anticipazione delle sessioni di laurea. Allo stesso tempo si moltiplicano le segnalazioni dei colleghi relativamente alla esiguità dei dispositivi di protezione individuale e alla difficoltà a disporne per potere svolgere il proprio lavoro di assistenza in sicurezza. Ciononostante, i nostri infermieri nelle corsie e sui territori stanno dando il meglio con competenza scientifica e appassionata umanità, certamente in collaborazione, al fianco dei medici, dei professionisti sanitari e tecnici, degli operatori sociosanitari, ma ancora di più accanto ai pazienti, alla loro malattia e ai rischi che essa stessa comporta per chi cura e si prende cura”.
 
“In relazione alle professioni mediche, infermieristiche, sanitarie e tecniche - conclude il coordinamento degli Opi della Lombardia -, oggi invitiamo i media e gli organi di stampa a una comunicazione più attenta, pertinente e rigorosa, a una chiara identificazione delle professioni coinvolte, delle rispettive responsabilità e dei rischi che si assumono e che esercitano nel quotidiano lavoro con l’ammalato, sia esso il paziente affetto da coronavirus, sia esso il cittadino fragile affetto da patologie croniche e invalidanti. Gli infermieri sono da sempre al fianco dei cittadini, sono uno dei pilastri del SSN, ma senza infermieri non c’è alcun SSN. Oggi più di ieri!”.

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