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Mercoledì 04 MARZO 2020
Tumore del retto. Nuove evidenze per la chirurgia robotica

Secondo quanto emerge da un nuovo studio, nel trattamento del tumore del retto la chirurgia robotica, rispetto a quella laparoscopica tradizionale, presenta minori complicanze, sanguinamenti e una percentuale inferiore di degenza prolungata

(Reuters Health) – Nei pazienti con tumore rettale la chirurgia robotica si associa a risultati migliori rispetto all’approccio laparoscopico tradizionale. È quanto emerge da uno studio condotto negli USA.
 
“La robotica presenta molti vantaggi per pazienti e chirurghi chiamati a trattare il tumore del retto”, dice David W. Larson della Mayo Clinic di Rochester, Minnesota, autore principale dello studio.

Lo studio
Larson e colleghi hanno studiato le cartelle di 600 pazienti sottoposti a intervento per la rimozione del tumore rettale con un approccio mininvasivo presso la Mayo Clinic di Rochester tra il 2005 e il 2008. Poco più della metà dei pazienti aveva subito un intervento di chirurgia robotica: tutti gli altri erano stati sottoposti a un intervento di chirurgia laparoscopica.

Questo gruppo di pazienti presentava una durata dell’intervento significativamente minore (214 vs 324 minuti). Tuttavia, i pazienti sottoposti a chirurgia robotica presentavano tassi di complicanze generali significativamente più bassi (37,2% vs 51,2%) e avevano avuto meno bisogno di trasfusioni (1,9% vs 7,8%).

Il gruppo sottoposto a chirurgia robotica presentava anche una durata mediana della degenza significativamente più corta (tre vs cinque giorni) e una percentuale inferiore di degenza prolungata (21% vs 43%).

Fonte: Annals of Surgery
 
David Douglas
 
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
 

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