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Martedì 17 MARZO 2020
Coronavirus. In Israele cyber monitoraggio per arginare i contagi

Per limitare al massimo la diffusione del Coronoavirus, il neo Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu propone di utilizzare il cyber monitoraggio, una tecnica impiegata per localizzare i terroristi attraverso le tracce che lasciano nel web e con i dispositivi che prevedono una connessione, comprese le carte di credito. La proposta ha sollevato molte critiche da parte delle associazioni che difendono i diritti civili

(Reuters Health) – Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu vuole usare il cyber-monitoraggio nella lotta contro COVID-19. Un provvedimento eccezionale, effettivo per soli 30 giorni, in un quadro di emergenza, senza il consenso del parlamento previsto dalla Costituzione. “Israele è una democrazia e dobbiamo mantenere l’equilibrio tra diritti civili e tutela della salute pubblica”, ha affermato il Premier, “Questi strumenti ci consentiranno di localizzare i malati per impedire la diffusione del virus”.
 
La dichiarazione di Netanyahu ha immediatamente sollevato critiche in larga parte dell’opinione pubblica. ”L’Association for Civil Right in Israele ha definito la mossa “un precedente pericoloso”. Tra le ulteriori misure annunciate ieri dal Premier figurano la messa in aspettativa dei lavoratori pubblici dei Paese per un mese e la riduzione della presenza sul posto di lavoro dei dipendenti privati al 30%.

In Israele, vi sono quasi 300 casi confermati di COVID-19, ma non sono stati ancora segnalati decessi. Ad oggi sono state adottate misure rigide per contenere il coronavirus, con la chiusura scuole, centri commerciali, ristoranti, della maggior parte dei luoghi per lo svago e limitando gli assembramenti a 10 persone.

Il ministro della difesa israeliano ha fatto sapere che alcuni hotel vuoti verranno trasformati in centri di isolamento per i pazienti a partire da questa settimana. Le misure hanno interessato anche il giuramento del Knesset, il parlamento israeliano. Lunedì i vincitori delle elezioni del 2 marzo scorso hanno giurato a gruppi di tre alla volta per rispettare le istruzioni sul distanziamento sociale.

Il Ministero delle Finanze ha dichiarato che probabilmente l’economia di Israele crescerà tra lo zero e l’1% nel 2020 se l’impatto del coronavirus calerà entro giugno. Una recessione sarebbe inevitabile se la crisi sanitaria continuasse più a lungo.

Nei territori palestinesi, sono stati confermati 39 casi di coronavirus nella Cisgiordania occupata, mentre nessun caso si è verificato nella Striscia di Gaza.
Il Ministero della Salute palestinese ha stabilito che chiunque entri in Cisgiordania dalla Giordania deve osservare 14 giorni di autoisolamento.

Fonte: Reuters Health News

Maayan Lubell

(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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