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Sabato 21 MARZO 2020
Coronavirus. Cimo-Fesmed al Governo: “Moratoria su responsabilità civile e penale di medici e sanitari”

Il sindacato rinnova la sua richiesta: “I rischi che, oggi, corrono i medici e gli infermieri sono elevatissimi e, come ben evidenziato da Federsanità, le implicazioni anche di carattere assicurativo rappresentano una vera “spada di Damocle” sulla testa di chi opera in condizioni di grave disagio ma tutela con grande professionalità l’enorme impatto di questa terribile pandemia”.

“Condividiamo l’iniziativa di Federsanità indirizzata al Ministro della Salute Speranza, che si unisce alla proposta dei giorni scorsi di CIMO-FESMED in tema di moratoria sulla responsabilità civile e penale dei medici e dei sanitari in questa emergenza”. È quanto scrive il sindacato in una nota.
 
“Al Ministro e alle Camere – si legge - era stata infatti inviata, oltre ad una proposta di emendamento al DL “Cura Italia” per la tutela dei medici, la richiesta di modifica all’art. 2236 del codice civile attraverso l’aggiunta di un secondo comma:
2. Si presumono rese nei termini di cui al comma 1 le prestazioni sanitarie fornite dagli esercenti le professioni sanitarie di cui alla legge n. 24 del 8 marzo 2017 in vigenza delle disposizioni normative dettate per il contenimento della epidemia da coronavirus.
 
Tale formulazione è finalizzata ad esentare da responsabilità, tranne i casi di dolo e colpa grave, tutte le prestazioni rese dagli esercenti le professioni sanitarie in costanza della legislazione eccezionale legata alla epidemia in corso”.
 
“I rischi che – prosegue la nota - , oggi, corrono i medici e gli infermieri sono elevatissimi e, come ben evidenziato da Federsanità, le implicazioni anche di carattere assicurativo rappresentano una vera “spada di Damocle” sulla testa di chi opera in condizioni di grave disagio ma tutela con grande professionalità l’enorme impatto di questa terribile pandemia”.
 
“Siamo sicuri – conclude il sindacato - che il Ministro Speranza sarà dalla nostra parte e che ci sia una netta condivisione anche da parte delle Commissioni Parlamentari. Sarebbe, questo, un vero segnale di sostengo a chi è impegnato in prima linea con altissimi rischi”.
 
 

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