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Sabato 04 APRILE 2020
Il Vescovo di Bergamo ai farmacisti: “Grato per la vostra vicinanza alle persone anche in questa difficile emergenza”

Capita che qualcuno di voi ci racconti come la farmacia apra la possibilità di un dialogo in cui raccogliere confidenze, paure, preoccupazioni. Così alla vostra professionalità si aggiunge la necessità di una prossimità che ascolta, consola, consiglia e rassicura. Immagino che in queste circostanze questo bisogno relazionale, psicologico e spirituale sia aumentato in maniera esponenziale, anche per la solitudine forzata che la pandemia comporta. LA LETTERA.

Riceviamo e pubblichiamo volentieri la lettera che il Vescovo di Bergamo Francesco Beschi ha voluto inviare ai farmacisti della sua città ma che, per l’universalità del suo messaggio, può essere estesa simbolicamente a tutti i farmacisti italiani.
 
E a tutti voi, cari colleghi, rivolgo anche io ancora una volta il mio più profondo e sentito ringraziamento stringendomi a voi, a partire dai colleghi lombardi e delle altre zone del Paese dove l’emergenza Covid è più sentita, sia negli ospedali che nel territorio.
 
Mille volte grazie, per quanto ogni giorno fate, con dedizione e coraggio, per il bene di tutti gli italiani.
 

IL VESCOVO Dl BERGAMO
Bergamo, 2 aprile 2020
Carissimi Farmacisti,
con questo semplice messaggio vorrei farvi giungere un segno della mia vicinanza in questo momento di prova e di fatica.
Riconosco il vostro enorme impegno nel corrispondere alle tante richieste delle persone che si rivolgono alla vostra farmacia, a cui si aggiunge l' apprensione di non poter corrispondere a tutte le necessità che vi vengono sottoposte. Insieme posso immaginare il peso emotivo e la tristezza di fronte al carico di sofferenza e di morte di tanti vostri utenti e dei loro congiunti. A tutto questo, si aggiunge il pericolo di contagio a cui vi esponete ogni giorno e la carenza di mezzi per poter far fronte all'emergenza in modo sicuro ed efficace.
Carissimi, l'ammirazione e la riconoscenza per tutti voi mi commuovono e mi spronano anche nella mia missione. Diventino Benedizione per ciascuno di voi e i vostri cari.
Capita che qualcuno di voi ci racconti come la farmacia apra la possibilità di un dialogo in cui raccogliere confidenze, paure, preoccupazioni . . . Così alla vostra professionalità si aggiunge la necessità di una prossimità che ascolta, consola, consiglia e rassicura. Immagino che in queste circostanze questo bisogno relazionale, psicologico e spirituale sia aumentato in maniera esponenziale, anche per la solitudine forzata che la pandemia comporta.
Con grande sofferenza i nostri sacerdoti non possono raggiungere i loro parrocchiani con la facilità di altri momenti. Ecco perché oso chiedervi, tra le rassicurazioni che offrite alle persone, di accogliere anche il loro bisogno spirituale.
Qualora ne vediate la necessità potete consigliare le persone a telefonare ai sacerdoti della parrocchia per un dialogo che possa sostenerli e rasserenarli. Dal lunedì al venerdì è attiva anche una linea diocesana che offre ascolto a chi ne ha bisogno: 3791839048 oppure 3791839033.
Un' altra proposta mi permetto di farvi: qualora i familiari dei malati gravi vi esprimessero il rammarico di non poter avere i sacerdoti accanto ai loro cari, potete dire che la Chiesa invia proprio loro, in virtù del battesimo, a compiere un segno di benedizione sui loro cari che si aggravano, quando vi è l'impossibilità d'essere raggiunti dai Ministri della Chiesa.
Vi sono grato per quanto potrete fare per questa cura integrale del malato che si fa carico anche del bisogno spirituale del paziente e vi prometto un costante ricordo al Signore.
Vi abbraccio tutti fraternamente e in suo Nome vi benedico.

 

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