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Venerdì 24 APRILE 2020
Coronavirus. Come parlare con i familiari dei pazienti ricoverati? Una guida per gli operatori

Il lockdown impedisce anche i contatti diretti con i familiari delle persone affette da Covid ricoverate in ospedale. In un Position paper intersocietario Siaarti, Aniarti, Sicp e Simeu hanno messo a punto dieci punti che offrono agli operatori indicazioni concrete sulla comunicazione della malattia, del ricovero e del decorso. Il position paper presentato oggi all’interno di un meeting dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Quando e come comunicare al familiare di riferimento le notizie cliniche e lo stato dell’arte dell’evoluzione della malattia. Chi deve informare e attraverso quali strumenti comunicativi. Quali attenzioni bisogna riservare ai familiari ai quali si danno le notizie sui propri cari, considerando che a causa delle misure di completo isolamento sociale il carico di sofferenza psicologica è enorme e si manifesta con una paura diffusa. Ma anche quali attenzioni riservare agli operatori sanitari, considerando che loro stessi, sono isolati dalle proprie famiglie, e devono gestire le conseguenze dell’isolamento dai propri congiunti anche nei malati che assistono.

Ad offrire, in un Position Paper Intersocietario intitolato “ComuniCoViD - Come comunicare con i familiari in condizioni di completo isolamento”, le indicazioni operative condivise e basate su evidenze ed esperienze internazionali sono quattro società scientifiche maggiormente coinvolte nella prima linea CoViD19: la Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti); l’Associazione nazionali infermieri di area critica (Aniarti); la Società italiana cure palliative (Sicp) e la società italiana medicina emergenza urgenza (Simeu).
Un documento operativo per essere utile a tutta la comunità sanitaria nazionale, progettato e realizzato da medici, infermieri, psicologi e giuristi e revisionato da un gruppo di esperti che hanno vissuto l’esperienza del ricovero in Terapia Intensiva e loro familiari.
 
Il Position Paper è destinato infatti alle realtà assistenziali in cui vengono gestite persone affette da CoViD19, in particolare se con quadri clinici instabili. E il suo scopo è “facilitare l’équipe di cura nella comunicazione con i familiari, anche nelle condizioni estreme di completo isolamento”, dal momento che i malati e i loro familiari “ricordano quanto hanno ricevuto in termini non solo di risultati clinici ma anche di umanità, vicinanza e sostegno psicologico da parte delle équipe di cura”. La percezione di un’autentica partecipazione umana alla vicenda di malattia, sottolinea il Documento, “sarà particolarmente importante in caso di morte del paziente, e potrà influenzare il processo di elaborazione del lutto”.
 
Il position paper intersocietario è composto da tre parti concettuali ed operative, che si integrano dando vita ad un approccio complessivo che risponde sia a problematiche teorico-organizzative che a necessità pratico-operative: presentazione degli Statements per la comunicazione ai familiari in condizioni di isolamento; istruzioni per gli operatori sanitari sulla comunicazione telefonica, corredate da checklist e da scheda operativa; discussione di tematiche chiave della situazione attuale, quale cornice teorica degli Statements.
 
Ma quali sono in una fase così intensa e convulsa come quella emergenziale gli scopi della comunicazione clinica con i familiari? Secondo il Position Paper, posti i cardini essenziali della comunicazione, che rimangono la verità dei contenuti, la coerenza e la gradualità, la comunicazione clinica ha questi obiettivi: fornire in modo comprensibile le notizie circa la malattia e le possibili opzioni di cura; ottenere informazioni sulle aspettative dei familiari riguardo alla malattia e sui valori e le scelte della persona ricoverata; manifestare empatia, dimostrare partecipazione e modularla caso per caso, per creare la migliore relazione di cura possibile con i familiari; rendere possibile l’espressione delle emozioni; prevenire incomprensioni e conflitti con l’équipe di cura.

Alla luce di questi elementi essenziali le società scientifiche hanno identificato dieci Statements fondamentali della comunicazione tra team sanitario e famiglia:
1 - Comunicare al familiare di riferimento le notizie cliniche almeno una volta al giorno e nel caso di ogni aggravamento sostanziale ed imprevisto.
2 - La comunicazione di notizie cliniche va effettuata dal medico che ha in cura il paziente.
3 - Esentare da questo compito un operatore che lo percepisca come troppo gravoso.
4 - Considerare e tutelare l’equilibrio emotivo degli operatori sanitari.
5 - Utilizzare una comunicazione telefonica, di videochiamata o, in casi particolari, scritta.
6 - Comunicare tramite email/sms può essere una utile strategia complementare.
7 - Comunicare con modalità adeguate all’interlocutore, inequivocabili, veritiere, argomentate.
8 - Ricostruire insieme ai familiari le volontà del malato.
9 - Informare esaustivamente sul controllo della sofferenza.
10 - Lasciar spazio ed accogliere le emozioni del familiare.

Il Position Paper offre inoltre ampio spazio alla riflessione sullo “spazio relazionale” che anche in emergenza è utile e necessario creare per stabilire una forma di contatto, con il malato, con i familiari, tra operatori. In questo senso “una telefonata, una videochiamata, una email, un racconto scritto, tendono a sostituirsi alla mancanza di un contatto fisico che il virus proibisce: poter comunicare con i familiari consente di creare uno spazio di ascolto in cui si raccolgono paure, angoscia di morte, timori per sé stessi e per i propri cari lontani, e in cui si tenta di infondere fiducia e speranza”.

“Ci è sembrato necessario mettere a punto questo Documento in tempi rapidissimi – sottolinea Giovanni Mistraletti, responsabile del Progetto Intensiva 2.0 di Siaarti – perché ricevevamo numerose richieste da parte di colleghi, che si domandavano come comunicare le notizie cliniche senza potersi vedere di persona con i familiari. Ci sono problemi tecnici, giuridici, psicologici ed etici non scontati; era necessario che qualcuno esprimesse opinioni chiare ed autorevoli, presentandole in modo immediatamente fruibile. Certo, questo nostro contributo è una goccia nel mare, ma crediamo possa migliorare davvero il benessere dei familiari, e anche quello degli operatori”.

“Per noi infermieri di area critica, la partecipazione a questo Documento – afferma Silvia Scelsi, presidente Aniarti – è l’espressione di una esigenza che viene dal profondo sentire della professione, di presa in carico totale e di accompagnamento della persona malata e dei suoi familiari, nell’espressione dei loro bisogni, in un momento di totale difficoltà, rappresentato dalla malattia e dal ricovero in area critica. L’infermiere stabilisce una relazione di cura che gli permette di poter leggere i bisogni espressi dalla persona e progettare risposte adeguate, ma la relazione in questo particolare contesto viene alterata dalle necessità poste dall’isolamento sanitario: gli strumenti di comunicazione devono essere quindi adeguatamente modificati per raggiungere comunque l’obiettivo ed evitare che la persona ricoverata e la famiglia aggiungano all’esperienza già dura anche il senso di abbandono che genera l’isolamento”.

“Abbiamo ritenuto di proporre congiuntamente questo Position paper – commenta Salvatore Manca, presidente nazionale Simeu – perché la gestione dell’emergenza è una filiera complessa, costituita da competenze complementari che hanno però basi comuni: il fattore tempo e la necessità di affrontare e comunicare momenti emotivamente molto impegnativi, per i pazienti, i familiari e gli stessi sanitari. È necessaria una cultura della comunicazione che deve essere parte integrante del bagaglio delle competenze sanitarie. Migliorare la comunicazione, fra professionisti e verso i pazienti e i loro familiari, non significa solo migliorare l’efficacia delle cure, ma rinsaldare un rapporto di fiducia reciproca”.

“L’importanza della comunicazione con i familiari in questa drammatica fase – precisa Italo Penco, Presidente Sicp – è essenziale in quanto va incontro ad un bisogno fondamentale dei familiari stessi, quasi sempre confinati in casa e impossibilitati ad accedere ai luoghi di cura, di avere regolari informazioni sulle condizioni cliniche del loro caro ricoverato e di essere rassicurati sul controllo delle sofferenze anche in caso di peggioramento”.
 
Il Position Paper sarà tema di un Webinar promosso dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nella giornata di oggi.
 

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