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Lunedì 27 APRILE 2020
Coronavirus. Nas oscurano 4 siti web che vendevano illecitamente farmaci anti-Covid

Gli accertamenti hanno individuato l’offerta in vendita di prodotti farmaceutici a base di “clorochina” e di “idrossiclorochina” il cui impiego è stato temporaneamente autorizzato dall’Aifa per il trattamento (e non la profilassi) dei pazienti affetti da infezione da Sars-Cov-2 e la cui dispensazione è prevista esclusivamente a livello ospedaliero. Analogamente, è stata riscontrata l’offerta in vendita anche di prodotti contenenti lopinavir e ritonavir, sostanze ad azione antivirale anch’esse impiegabili in procedure off-label.

Il Reparto Operativo del NAS, nell’ambito della collaborazione tra Specialità e Ministero della Salute finalizzata al contrasto al cybercrime farmaceutico, ha dato esecuzione ad una serie di provvedimenti d’inibizione all’accesso (oscuramento), emessi dalla Direzione Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Dicastero, nei confronti di 4 siti web collocati su server esteri e con “riferimenti fittizi, sui quale venivano effettuate la pubblicità e l’offerta in vendita, anche in lingua italiana, di medicinali sottoposti a particolari restrizioni all’utilizzo clinico”.
 
L’attività info-investigativa condotta dalla Sezione preposta all’analisi dei fenomeni criminali del citato Reparto Operativo ha consentito di raccogliere elementi di responsabilità nei confronti delle 4 piattaforme on-line per aver “posto in vendita illegalmente una molteplicità di medicinali con indicazioni terapeutiche e asseritamente contenenti principi attivi ad azione dopante, antibiotica, antitumorale, antibatterica e per il trattamento della disfunzione erettile”. Tra questi, gli accertamenti hanno individuato l’offerta in vendita, anche in lingua italiana, di prodotti farmaceutici a base di “clorochina” e di “idrossiclorochina” il cui impiego è stato temporaneamente autorizzato dall’Agenzia Italiana del Farmaco per il trattamento (e non la profilassi) dei pazienti affetti da infezione da Sars-Cov-2 e la cui dispensazione è prevista esclusivamente a livello ospedaliero, a causa nelle rigorose condizioni d’impiego ancora sottoposte a sperimentazioni e studi clinici.
 
Analogamente, è stata riscontrata l’offerta in vendita anche di prodotti contenenti lopinavir e ritonavir, sostanze ad azione antivirale anch’esse impiegabili in procedure off-label consentite solo in ambienti ospedalieri operanti in emergenza COVID-19. Tra i prodotti fraudolentemente presenti nelle “vetrine virtuali” dei siti oscurati sono stati rilevati farmaci a base di umifenovir, un principio attivo antivirale per il quale l’Agenzia Italiana del farmaco ha già precisato l’assenza di autorizzazione e la mancanza di evidenze scientifiche sull’efficacia nel trattamento e nella prevenzione del COVID-19.
 
Nella circostanza, il Nas rammenta di “diffidare nell’acquisto di farmaci da siti web estemporanei e di dubbie referenze, non autorizzati e privi di logo del Ministero della Salute (l’elenco è consultabile sul portale www.salute.gov.it), che peraltro offrono medicinali “con obbligo di prescrizione” la cui vendita in internet non è consentita dalla normativa italiana. Tali farmaci, oltre ad essere pericolosi per la salute se non prescritti su valutazioni mediche, non garantiscono la reale composizione degli stessi né le corrette modalità di produzione e conservazione, rappresentando potenziali cause di effetti collaterali e di reazioni avverse”.

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